Piazza Cavour

In Piazza Cavour gli arredi in legno stile vecchia osteria della trattoria Cavour 21 sono collocati su un tratto di strada notevolmente rialzato rispetto al livello della piazza stessa.

Si tratta di quel che rimane dell’antico tracciato della ripa coltelleria, ovvero la naturale continuazione di Sottoripa, demolito nel 1865 per la costruzione di Via Turati.

Ripa coltelleria – si chiama così – perchè qui fin dal 1262 avevano sede le botteghe della corporazione dei coltellieri. Le attività e i commerci di tali artigiani raggiunsero tra sei e settecento il periodo di maggior splendore.

Proprio come in Sottoripa infatti gli edifici, caratterizzati da logge e coperti dai portici, presentano ancora brani originali dell’acquedotto medievale.

La Grande Bellezza…

In copertina: Piazza Cavour. Foto di Leti Gagge.

La testa del Boia

In Piazza Cavour all’angolo con Via del Molo proprio di fronte a quella che comunemente viene identificata come la casa del Boia si trova una misteriosa e inquietante scultura.

Notarla non è affatto facile: o la si vede da sotto all’altezza, appunto, di Via del Molo oppure da sopra Piazza Cavour distendendo lo sguardo oltre la sopraelevata.

All’ultimo piano dell’edificio infatti, tra il pluviale e il terrazzino dello stesso, si scorge una misteriosa testa murata.

Attorno a questa scultura ruotano diverse curiose interpretazioni più a carattere leggendario che storico vero e proprio.

Secondo alcuni si tratterebbe dell’immagine di Giano il mitico fondatore della città.

Per altri sarebbe invece, visto che fin dal Medioevo sul Molo avvenivano le esecuzioni capitali, la riproduzione della testa del boia stesso.

Di quest’ultima versione c’è infine una macabra variante secondo la quale il volto sarebbe stata scolpito invece a ricordo delle teste mozzate dei condannati che tagliate dalla scure schizzavano in alto fin lassù.

Quando siete in zona state accorti e baveri ben alzati il boia vi sta osservando.

In Copertina: la testa del Boia in Piazza Cavour angolo Via del Molo. Foto di Rinaldo Parodi.

Storia di un Ammiraglio…

… di un Boia… di Balestrieri…
In epoca medievale le esecuzioni capitali venivano eseguite sulla scogliera del Molo dove le Guardie approntavano il palco per l’impiccagione.
I condannati partivano dal Palazzetto Criminale (attuale Via Reggio), attraversavano la città diretti alla chiesa di S. Marco al Molo, dove assistevano alla messa.
Prima però transitavano, per un’ ultima sosta presso quella che, ai genovesi, è nota come la Casa del Boia, datata XI secolo.

boia
“La Casa del Boia”

“I resti della dimora di Vipsanio Agrippa”.

In realtà l’edificio era molto più grande di quello visibile oggi, aveva un paio di piani ed arrivava ad inglobare l’attuale Caserma della Finanza di Piazza Cavour.
Ad inizio del secolo scorso scavi della Sovrintendenza in zona, portarono alla luce resti romani e una targa intitolata a Vipsanio Agrippa, genero e Ammiraglio dell’imperatore Augusto.
Di qui l’equivoco che la Casa del Boia fosse la dimora del condottiero romano, mentre in realtà, questi avrebbe abitato all’attiguo odierno Civ. 13 di Piazza Cavour, dove nei fondi furono rinvenute pavimentazioni di epoca imperiale.
Da Vipsanio a Pisano, per storpiatura, si sarebbe anche fatta risalire l’origine del Campo sovrastante.

Quest’ipotesi venne smentita quando, durante i lavori di ripristino del risseu, in occasione delle Colombiadi, vennero trovati migliaia di resti umani a conferma che quello invece, come tramandato nei secoli, era il Cimitero dei prigionieri pisani catturati nel 1284, dopo la Meloria.
La Casa del Boia ospita oggi un’esposizione di armi medioevali ed è la Sede della Corporazione dei Balestrieri, protagonista di diverse iniziative e manifestazioni in costume.