Boetto mette piede, per la prima volta a Genova, scendendo alla stazione di Piazza Principe completamente imbandierata di svastiche e fasci littori.
Il cardinale non si intimorisce e, per tutto il corso della seconda guerra mondiale, si attiva a salvare migliaia di ebrei, aderendo all’associazione clandestina Delasem e finanziandola con rendite personali e della curia.
A capo di questa attività pone il suo segretario, il fido don Repetto.
Costui si occupa di dare asilo ai profughi nei conventi e nelle chiese cittadine e procura loro documenti falsi al fine di poter raggiungere o il Sudamerica via nave o, soprattutto, via treno, Svizzera e Nord Europa, Svezia in particolare.
A chi, all’interno della curia manifesta perplessità e paure per la pericolosa iniziativa risponde:”Non sono forse esseri umani come noi?… e Gesù non era forse un ebreo?
Questo è il primo motivo per cui l’umanità gli è debitrice e, per cui la Comunità ebraica, lo ha insignito, post mortem, del titolo “Giusto fra i Giusti”…. poi ce n’è un secondo, per cui, a essergli debitori, siamo noi genovesi, tutti ….ma questa è un’altra storia…
Fine prima parte… continua…