Via XX Settembre

Porticati a bande bianco nere in omaggio agli antichi fasti della Repubblica ed eleganti palazzi in stile liberty sono solo alcuni dei molteplici aspetti presenti in Via XX Settembre. La strada venne costruita per volere del sindaco Andrea Podestà e realizzata dall’architetto Cesare Gamba fra il 1892 e il 1896 sui precedenti tracciati di Via Giulia e della Consolazione.
“Porticati di Via XX”. Foto di Caterina Lazzaro.

La Grande Bellezza…

Gabbiani e Grifoni

A Genova cielo e mare si specchiano l’uno nell’altro e viceversa, sono una cosa sola. Molto labile è il loro confine sancito solo dalla sottile cerniera dell’orizzonte infinito. Qui regnano, signori incontrastati i gabbiani, mentre i Grifoni, da quasi 800 anni simboli e custodi cittadini, dall’alto sorvegliano che tutto proceda per il meglio.

In Saecula saeculorum.

“Grifone sull’Hotel Miramare”.
“Gabbiano al Porto Antico”. Foto di Leti Gagge.
“Gabbiano nel cielo di Genova”.

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Palazzo Sopranis

È l’unico palazzo di tutto il centro storico isolato da altri edifici su tutti i lati.
Si tratta del cinquecentesco Palazzo Sopranis poi Peirano in Via dei Giustiniani i cui sbiaditi affreschi di scuola genovese (ammirabili anche da Vico e Piazza Valoria) sono testimoni di fasti che furono. Sui quattro prospetti sono rappresentati Cesari e guerrieri romani alternati a putti, allegorie delle virtù e stemmi araldici volti a celebrare le gloriose gesta della famiglia.
Testimoni di un tempo in cui le colorate raffigurazioni abbagliavano i passanti con bagliori di bellezza, di grande bellezza.
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Villa Rosazza

Villa Rosazza, detta dello “Scoglietto” perché un tempo si affacciava a picco sul mare. Costruita nel ‘500 per volere del Doge Di Negro, venne ristrutturata sul finire del ‘700 dalla famiglia Durazzo. Fra i suoi celebri ospiti quali la futura regina d’Inghilterra Carolina di Brunswick, Papa Pio VII, Honorè de Balzac e Lorenzo Pareto (l’eroico comandante della Guardia Civica che si oppose ai bersaglieri del La Marmora durante il Sacco di Genova del 1849).
Dietro la Villa quel che rimane del grandioso parco fortemente ridimensionato nell’800 per la costruzione della ferrovia e della strada litoranea (oggi Via Milano).
In primo piano il trionfo del rosa.
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Storie Epiche ed Allegoriche

Alzando lo sguardo fra i cornicioni a Genova capita anche di assistere a zuffe fra giganti e divinità. Ma state tranquilli se non vi intromettete non vi succederà nulla.
Si tratta del ciclo di affreschi delle “Storie epiche ed allegoriche”, iniziato nel 1560 da Ottavio Semino, e portato a termine da Gio. Andrea Ansaldo nel 1610, che decora esternamente i piani alti del cinquecentesco Palazzo Nicola e Gio Batta Spinola in Via San Luca civ. 14.

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Edicole e parëgua

Protagonisti certo sembrano i colorati ombrellini che hanno allietato i primaverili percorsi cittadini.
Ma sullo sfondo, all’angolo fra Vico Superiore del Ferro e Vico Speranza, spicca lo sfarzoso baldacchino della settecentesca edicola della Madonna del Carmine.
Assai scenografici i drappi colorati di blu con i profili in giallo ocra che sembrano fare pendant con i sovrastanti azzurri parëgua.
Ai lati della nicchia due teste di cherubini sorreggono il timpano alla cui base campeggia l’iscrizione:
“Ave Maria / Aera Habintantium / in Hoc Viculo / 1789.
La statua originale, andata persa, è stata sostituita con un’anonima immagine di fine ‘900.
Mattina presto: mentre il bar prepara i tavolini per i suoi avventori, il caruggio non si è ancora svegliato.

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