La Grande Bellezza…
Foto di Roberto Crisci.
Chiesa e Piazza di San Matteo. L’indiscutibile fascino a lesene bianco nere della roccaforte dei D’oria. Se possibile lo scatto all’imbrunire ne valorizza ancor di più il secolare fascino.
Uno scrigno ricco di preziose sorprese come la spada e il mausoleo dell’ammiraglio, il chiostro trecentesco e gli straordinari capolavori di G.B. Castello, Luca Cambiaso e Anton Maria Maragliano.
La Grande Bellezza…
All’angolo fra Vico Cinque Lampadi e Vico del Filo la settecentesca edicola di San Giovanni Battista e Santa Caterina da Genova.
Sotto al tabernacolo due dipinti in ardesia rivolti verso i due rispettivi caruggi: quello ormai irriconoscibile lato Vico Cinque Lampadi rappresentava la Passione di Cristo.
La lastra rettangolare in ardesia con la Passione di Cristo è inserita in una cornice marmorea con incastonati un braccio e altri fregi e simboli poco decifrabili riconducibili – forse – a qualche congregazione.
L’altro, quello della foto, verso Vico del Filo, racconta la Decollazione di San Giovanni Battista.
All’angolo con Vico San Sepolcro l’antico portale in pietra nera di promontorio raffigura il Battista nel deserto al cospetto del Dio padre che affida la sua famiglia alla protezione divina.
Il bassorilievo ricco di simbologie orientali e pagane rappresenta un’allegoria della famiglia proprietaria, quella dei Grillo, che volle affidarsi direttamente al Divino senza troppe intermediazioni.
A destra una cicogna, forse uno struzzo vicino ad un leopardo sdraiato a terra davanti ad uno sfondo di alberi e rocce. Sulla sinistra San Giovanni accompagna con la mano una figura femminile alata che esce da uno scudo. La scena simboleggia la presentazione del casato al cospetto del Dio Padre che appare all’estrema sinistra pronto ad accogliere benignamente la richiesta.
Il cinquecentesco Salone Cambiaso a Palazzo Gerolamo Grimaldi, vulgo della Meridiana, affrescato da Luca Cambiaso con l’epico “Ulisse che saetta i Proci”.
“O figlia mia diletta, Penèlope, sorgi dal sonno,
vedi con gli occhi tuoi ciò che tu notte e giorno bramavi!
Tornato è Ulisse, è giunto, sebben dopo tanto, al suo tetto,
ha morte inflitto ai Proci, flagello di questa dimora,
che divoravano i beni, faceano sopruso a tuo figlio.
(Omero, Odissea, Canto XXIII)
Uno dei passi più esaltanti del cantore greco.
La Grande Bellezza…
Sarà per questo che ogni mattina è la prima, e la sera l’ultima, cosa che faccio.
Il mare non conosce muri ma solo muretti su cui perdersi con lo sguardo e il cuore, per poi ritrovarsi nella…
Grande Bellezza!
“Muretto a Boccadasse”. Foto di Leti Gagge.
La cinquecentesca Villa Giustiniani, meglio nota come Cambiaso, oggi sede della facoltà d’Ingegneria. All’interno del piano nobile gli affreschi del “giorno” del Bergamasco e della “notte” di Luca Cambiaso.
“Fu il 15 giugno 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra Villa… le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco”.
(Italo Calvino, Il barone rampante)
La Grande Bellezza…
Il centro commerciale coperto più antico del mondo addobbato a festa in occasione del compleanno della Costa Crociere.
Ne sono testimoni secolari gli archi dell’acquedotto medievale il cui tracciato era già presente dall’epoca romana.
Sulla sinistra uno scorcio della parte più antica del Palazzo San Giorgio nelle cui prigioni Marco Polo scrisse il Milione e dalla quale transitarono milioni e milioni di palanche.
La Grande Bellezza..