Prima del X sec. , al tempo della primissima cinta, qui sorgevano le mura e il Canneto (una lunga sequenza di cannicci che costeggiavano il fossato che da S. Andrea scendeva fino al mare) delimitava il Castrum, la parte più antica della città. Questo prezioso scatto immortala la millenaria Croce dei Valoria. L’incrocio con Vico Valoria presentava un tempo ben 4 logge di cui 3 oggi sono scomparse. La quarta – murata – è ancora visibile alla base del palazzo Maruffo Fieschi, su cui si staglia l’omonima strepitosa torre.
Di fronte s’intravvede Il cinquecentesco portale di palazzo De Franceschi.
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Sfumature di azzurro
“… Un punto lontano, non si scappa
o é un gabbiano e va
verso il mare a volare
ed il mare e’ tutto blu
e una nave a navigare
ha una vela non di piu’
ma sott’acqua i pesci
sanno dove andare
dove gli pare non dove vuoi tu
ed il cielo sta a guardare
ed il cielo e’ sempre blu…”
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La Scala sul tetto di Palazzo Rosso
“Voi non sapete affatto quel che vivete, vi aggirate nella vita come ubriachi e di tanto in tanto ruzzolate giù da una scala. Ma, grazie alla vostra ebbrezza, non vi ci spezzate le ossa: i vostri muscoli sono troppo flaccidi e la vostra testa troppo opaca perché voi possiate trovare le pietre di questa scala così dure come noialtri! Per noi la vita è un pericolo più grande: noi siamo di vetro – guai se ci urtiamo! E tutto è perduto se caschiamo!”
Pensiero del filosofo tedesco concepito proprio a Genova.
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882
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Limoni nostrani
“… Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l’odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara – amara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità”.
Cit. Seconda parte della lirica “I Limoni” di Eugenio Montale.Albero di limoni di S. Ilario.
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La Friggitoria Carega
Dal 1942 in Sottoripa “in quell’aria carica di sale gonfia di odori…” la goduriosa friggitoria Carega. Pomeriggio inoltrato ormai gli avventori hanno razziato tutto.
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Borgo Incrociati
S. Ilario
Via San Vincenzo
Non é uno scorcio di Trastevere ma Via San Vincenzo che curva e si arrampica verso Via XX Settembre.
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Deposizione di Gesù in San Matteo
La commovente settecentesca Deposizione di Gesù nel Sepolcro del Maragliano custodita in San Matteo.
“Io non credo nella resurrezione però non posso nascondere l’emozione che sento di fronte a Cristo e al suo insegnamento. Di fronte a lui e di fronte alla sua storia non provo che rispetto e venerazione.
(Albert Camus)
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