“Non lontano da Genova, sulla cima dell’Appennino, si vede già il mare. Fra i verdi cocuzzoli delle montagne compaiono i flutti azzurri, e le navi che si scorgono qua e là sembrano voler salire sui monti a vele spiegate. Se però si gode questa vista al crepuscolo, quando gli ultimi raggi di sole iniziano il loro mirabile gioco con le prime ombre della sera e tutti i colori e tutte le forme si intrecciano nebulosamente, allora par d’essere veramente in una fiaba, la carrozza scende stridendo, le immagini più dolci e sonnecchianti nell’anima vengono bruscamente scosse e tornano ad appisolarsi, e infine si sogna d’essere a Genova”.
Cit. Heinrich Heine poeta tedesco (1797-1856).
La Grande Bellezza…
Foto di Agnese Barbara Cittadini.
“S’è fatto tardi. È già buio. Ne approfitterò per godermi ancora una volta – anche se sa un po’ troppo di cartolina illustrata – l’imparagonabile spettacolo della Genova notturna.
Dalle bianche lune delle navi […] o dalle gialle fiamme della zona industriale, è tutto un rincorrersi e un salire di lunghe file di luci: linee oblique, linee orizzontali, linee verticali, tutte da dar l’impressione d’una vetrina di gioielliere in pieno scintillamento. O, se vogliamo un’immagine meno logora, di un firmamento rovesciatosi sulla terra e sul mare.”
Cit. Giorgio Caproni.
La Grande Bellezza…
Foto di Leti Gagge.
“Non è nei vasti campi o nei grandi giardini che vedo giungere la primavera. È nei rari alberi di una piccola piazza della città. Lì il verde spicca come un dono ed è allegro come una dolce tristezza”
Cit. Fernando Pessoa
La Grande Bellezza…
Foto di Leti Gagge.
In primo piano il Ponte Romano costruito per attraversare il torrente Nervi. Si tratta di un classico ponte a schiena d’asino costruito però nel Medioevo probabilmente su fondamenta di epoca romana.
Sullo sfondo si staglia l’imponente edificio di Villa Gnecco, una costruzione caratterizzata, alla maniera delle fortificazioni, da una struttura a angoli rinforzati con corpi angolari avanzati che racchiudono la loggia a tre arcate al centro.
Nella seconda metà dell’Ottocento la villa venne trasformata nella celebre Pensione Bonera, il piu antico albergo di Nervi ancora in attività.
Secondo alcune fonti la villa fu costruita sulle rovine di un antico tempio dedicato a Nettuno. L’edificio risale ai primi anni del Cinquecento ed appartenne ai conti Gnecco Nin di S. Tomaso. Nel 1733 fu oggetto di importanti lavori di ricostruzione che lo trasformarono nelle forme attuali.
Il pionieristico hotel fu tra i primi a promuovere la Nervi turistica e divenne meta prediletta di illustri e facoltosi ospiti provenienti da ogni angolo d’Europa.
All’inizio del ‘900 era frequentato da una cosmopolita comunità di artisti tedeschi, svizzeri, olandesi, russi, inglesi, austriaci e italiani.
La Grande Bellezza.
Foto di Leti Gagge.
Salita alla Spianata di Castelletto conduceva all’omonima zona che in epoca romana era chiamata monte Albano.
Agli albori del X secolo questa contrada disabitata si trovava fuori le mura ed era puntellata da una torre difensiva nominata – appunto – Castelletum.
Fu a partire dal XIII sec. che sulle pendici del monte Albano, nel frattempo inglobato nella cinta muraria, iniziarono a costruirsi le prime case.
Il castello raggiungibile da salita San Gerolamo o da una strada che si dipanava dalla Zecca, iniziò ad ingrandirsi fino a raggiungere nel ‘500 le fattezze di un imponente fortezza con quattro torrioni, cinto da un secondo ordine di mura e torrette minori.
Laggiù in fondo alla discesa il mare, il porto, la Lanterna, Genova.
La Grande Bellezza…
“Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.
Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria scale”
(Cit. da “Litania” di Giorgio Caproni)
La Grande Bellezza.
Foto di Leti Gagge.
Gli insoliti colori a tinte scure impreziositi dai bagliori delle luci notturne conferiscono alla piazza un aspetto magico.
Sicuramente inusitato e più consono ad una piazza asburgica che mediterranea.
“Io arrivai in una piazza
colma di una cosa sovrana,
una bellissima fontana
e intorno un’allegria pazza”.
(Cit. Carlo Betocchi)
“Se avessi cinquantatre minuti da spendere si disse il piccolo principe “me ne andrei lentamente verso una fontana…”
(Cit. Antoine de Saint-Exupéry)
Foto di Carlo Mione.
La Grande Bellezza…
Proprio come una bella donna, magari un po’ in là con gli anni, ma pur sempre fascinosa, Genova va amata e rispettata a prescindere.
A prescindere dalle sue imperfezioni, ferite, smagliature e cicatrici.
Come quelle, a quasi 80 anni di distanza, lasciate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale nella zona di Scurreria, una delle più martoriate del centro storico.
In Vico Indoratori ecco dunque un palazzo completamente devastato come se i muri fossero stati fessi dalla lama di un coltello gigante e con il pluviale che ne asseconda, forse per non offendere quel che resta della sottostante edicola votiva, pragmaticamente il profilo.
Non è forse anche questa una malinconica forma di Grande Bellezza?
“Da Voltri a Genova si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della Lanterna, come un minareto, dà all’insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli”.
Cit Gustave Flaubert.
“Signore di questo porto
vedi mi avvicino anch’io
vele ancora tese
bandiera genovese
sono io”.
Cit. da Passalento di Ivano Fossati.
La Grande Bellezza…
Foto di Mario Nicosia.
“Ho scelto di vivere a Genova da adulto, in un singolare momento di grande libertà e privilegio in cui avrei potuto vivere ovunque nel mondo. Ho scelto questa città non per ragioni di lavoro o familiari o affettive, come capita a moltissime persone, ma per puro piacere, considerando la possibilità di sceglierla come il più grato dei privilegi di cui la fortuna mi aveva favorito. Ho scelto quella che è sempre stata ai miei occhi, più di qualunque altra città del mondo che mi è capitato di conoscere, la città della meraviglia e della bellezza. Dello stupore che non finisce mai. E della complicazione: la città dove non basta mai un solo sguardo, una sola idea, un solo concetto, una sola parola, per contenerla tutta, descriverla senza banalizzarla, decidere se volerle bene o volerle male”.
Cit. Maurizio Maggiani.
La Grande Bellezza…
“Boccadasse e Capo di S. Chiara”.
“Siamo saliti sin quassù (il Righi) a guardare | la città che si stende tra il confine | del mare e le montagne. | È come avvinta | da un suo sogno operoso, di cui giunge | l’indistinto brusio a noi che intenti | ne cerchiamo le strade, i campanili, | le piazze. Grigi tetti ci conducono | al porto irto di gru, ove lente salpano | navi e muovono lievi verso il largo, | con rauco grido […] | le accompagna il cuore”.
Cit. Elio Andriuoli (critico d’arte).
La Grande Bellezza…
“Panorama della città vecchia”. Foto di Leti Gagge.