La famiglia Doria probabilmente è il casato più potente e noto nella storia di Genova.
La sua millenaria presenza ed influenza ha dato spunto al fiorire di alcune leggende in merito alla sua origine.
La prima, ad esempio, racconta di un certo Arduino visconte di Narbona che sul finire del XI secolo sarebbe giunto a Genova per partecipare alla Crociata.
Qui ammalatosi trovò amorevole assistenza tra le braccia di Oria, figlia del nobile Corrado della Volta.
La donna, secondo alcuni storici già da tempo vedova, ebbe da questa relazione un figlio di nome Ansaldo da tutti conosciuto come il “figlio di Oria”, quindi, per contrazione, D’Oria.
La seconda leggenda si rifà invece all’originaria locazione della famiglia in città:
costoro infatti che esercitavano la professione di gabellieri, non a caso devoti a San Matteo protettore di tale attività, abitavano nella zona di Porta Aurea, venendo dunque identificati come “Illi de Auria”, quelli della Porta Aurea.
Che la loro origine sia nobile come nel caso della versione del visconte, o più mercantile come riscossori di tasse, di certo i Doria furono grandi marinai, mercanti, ammiragli e condottieri, dogi, cardinali.
Fra i tanti impossibile non ricordare Oberto eroe della Meloria nel 1284, Lamba vincitore dei veneziani a Curzola nel 1298, Pagano dominatore sui Catalani nel Bosforo nel 1352, Luciano trionfatore a Pola sui veneti nel 1380, il Principe Andrea nel ‘500 il più celebre di tutti con la sua irripetibile epopea di trionfi, suo nipote Giovanni Andrea che ne raccoglie l’eredità.
Secondo il dizionario italiano il loro cognome si può scrivere sia con l’apostrofo, come sul frontespizio del prestigioso omonimo liceo cittadino, che senza, come nell’intitolazione del vicino museo di scienze naturali.
Di certo nel ‘500 Andrea e nel ‘600 il nipote Giovanni Andrea si firmavano senza apostrofo.
In Copertina: l’aquila simbolo dei Doria nello stemma inciso sul pavimento della chiesa gentilizia di San Benedetto al Porto. Foto di Franco Risso.