Nel ‘800 fu il Resasco (storico ideatore del cimitero monumentale di Staglieno) a spostarlo, insieme al busto, nella posizione attuale.
Il busto di Giano Bifronte infatti è attribuito alla perizia della famiglia Della Porta, noti scultori lombardi che l’avevano concepito per la fontana dei Vacchero, in Via del Campo.
L’originale, approdato dopo varie traslazioni, in cima al pozzo è custodito nel Museo Civico di Sant’Agostino, quello esposto è una fedele copia.
Già nel ‘300 la zona era utilizzata per la lavorazione delle sartie e del cordame navale, attività che necessitavano di molta acqua.
Per questo la Piazza era dotata di due cisterne utili anche, in caso di assedio, a garantire l’autonomia della città; una era posta sotto l’attuale chiesa di S. Salvatore l’altra, appunto, in corrispondenza del tempio di Giano.
Il Dio bifronte ha triplice origine orientale, greca e romana e simboleggia i nobili natali rivendicati dalla Dominante prima, Superba, poi.
Una faccia rivolta al mare, una ai monti, due facce speculari come il seno di Giano primitivo approdo della Genova medievale, che stringe a se il mare in un materno e rassicurante abbraccio.
In Copertina: il Pozzo di Sarzano. Foto di Stefano Eloggi.