“Questi uomini sobri, arditi fra tutti, attraversano l’Oceano su di un guscio di noce; eroici senza saperlo, tutti i giorni realizzano per economia più di quanto non fece Cristoforo Colombo.
Ultimamente una nave inglese ha incontrato in mare aperto, a metà strada tra l’Europa e l’America, un piccolo battello con un equipaggio di appena tre uomini, che, filosoficamente, ridotto al minimo, attraversava anch’esso l’Oceano.
Si comunica con il portavoce, lo si fa accostare. L’Inglese a stento crede ai propri occhi. Lo indica ai suoi connazionali dicendo:
«Solo i Genovesi sanno correre simili rischi sul mare»”.
Cit. Jules Michelet (1798-1874) storico francese.
Foto di Danilo Lo Re.
In Via Ravecca 1r si trova un’edicola della Madonna della Misericordia.
All’interno di una piccola nicchia semi circolare con tettuccio in ardesia e basamento in stucco è esposta la copia della statua della Vergine.
La scultura originale per fortuna, come nel caso di tante altre opere, è custodita presso il Museo di S. Agostino.
Al civ. n. 7 di Via Ravecca una malinconica nicchia vuota con tettuccio e base di ardesia.
Non sono riuscito né a trovare più dettagliate notizie, né a risalire a quale Madonna o Santo contenesse l’edicola.
L’incrocio tra Canneto il Lungo e Vico Valoria, per via delle quattro imponenti logge che vi si trovavano nel Medioevo, era anticamente denominata la Croce dei Valoria.
Qui, all’angolo del palazzo fra i due caruggi, è posta in una piccola e lineare nicchia di stucco che contiene il calco di una elegaante statua della Madonna Addolorata.
“Genova vista dal mare è una delle cose più belle che si possano vedere al mondo.
La città si innalza in fondo al golfo, come se uscisse dai flutti, ai piedi della montagna.
Lungo le due coste che si arrotondano intorno a lei per racchiuderla, proteggerla e accarezzarla, vi sono quindici cittadine, serve e vassalle, che riflettono nell’acqua le case dai colori chiari. A sinistra della loro grande patrona ci sono Cogoleto, Arenzano, Voltri, Pra, Pegli, Sestri Ponente, San Pier d’Arena; a destra, Sturla, Quarto, Quinto, Nervi, Bogliasco, Sori, Recco, Camogli, ultima macchia bianca sulla punta di Portofino, che chiude il golfo a sud est”.
La Grande Bellezza…
In copertina: ripresa aerea della città.
Cit. Guy de Maupassant.
“Genova, al nostro entrarvi, sì e no visibile in un crepuscolo foriero di tempesta, con i lampi che balenavano dietro il Faro e le navi che rollavano paurosamente sull’onda lunga del golfo. Eccomi di nuovo, dopo sette anni, a contemplare da sopra queste balconate di marmo il golfo di Genova, ma con più pena che piacere: molto di entrambi. Vi sono alcune belle imbarcazioni all’ancora in porto (…..) e il cielo è marezzato da linee luminose di frammenti di nuvole, rottami di una tremenda tempesta che mi ha svegliato prima dell’alba, abbattendosi con fragore lungo la stretta via oltre la mia finestra: la pioggia, da quel momento, è caduta a cateratte”.
Cit. John Ruskin (1819 -1900). Scrittore britannico.
Alle spalle della Lanterna incombe minacciosa una tromba marina.
Foto dal web del 7/11/2019
“Chi vuole vedere quanto è bella la campagna negli immediati dintorni di Genova deve salire, in una giornata serena, in cime al monte Faccio (Fasce) o, almeno, fare una cavalcata intorno alle mura della città che è un’impresa molto più facile da compiere.
Non c’è panorama più bello e più vario delle mutevoli vedute del porto e delle valli dei due fiumi, la Polcevera e il Bisagno, da quelle alture lungo le quali sono costruite le mura, poderosamente fortificate, come una piccola grande muraglia cinese”.
Cit. Charles Dickens
Il forte Tenaglie domina le due valli Polcevera e Bisagno.
Foto di Leti Gagge.
“E tu, Genova, gloriosa te ne stai. Oggi la tua repubblica si adorni di nuovi, vivaci colori, perché, fra i tanti tuoi eroici e intraprendenti capitani, Colombo è fra i migliori.
Ora il mai visto orizzonte degli Indiani d’Occidente, si può ammirare qui, in Spagna, come dalla sommità d’un’alta montagna”.
Cit. Lope de Vega.
La Grande Bellezza…
Foto di Agnese Barbara Cittadini.
“Sul molo, la torre alta e quadrata del faro, detto ‘la Lanterna’, sembra una candela smisurata”.
Cit. Guy de Maupassant.
“Era l’ora felice dell’assalto e del bacio. L’ora dello stupore
che ardeva come un faro”.
Cit. Pablo Neruda.
La Grande Bellezza…
Foto di Lino Cannizzaro.
“Giro per le strade di Genova, è la mia città. Voi gente normale non potete apprezzare cosa si prova ad essere come me, a non aver niente e nello stesso tempo sentirsi padroni”.
Cit. Bruno Lauzi
… pensiero che non è poi molto diverso dai versi del cantore napoletano Pino Daniele quando racconta della sua terra…
“Chi tene ‘o mare
cammina see’a vocca salata
chi tene ‘o mare
‘o sape ca è fesso e cuntento.
Chi tene ‘o mare ‘o ssaje
nun tene niente…”.
La Grande bellezza…
Mareggiata a Boccadasse foto di Leti Gagge.