Storia di una Madonna infreddolita…

e… dimenticata
In Vico della Neve, fino alla fine dell’800, si trovavano le botteghe che vendevano ghiaccio e neve necessari per la conservazione degli alimenti.
Venivano prodotti dalle neviere ricavate nei pressi del Forte Diamante.

“S’intravedono ancora i vivaci colori del giallo ocra dell’edicola e l’azzurro intenso del tabernacolo. Sotto la statua, sul , portale, il trigramma di Cristo con corona”. Foto di Giovanni Caciagli.

Come ogni mestiere o corporazione che si rispetti anche questi artigiani eressero la loro edicola intitolandola alla Madonna Regina e al Bambinello. Realizzata in stucco nel XVIII sec. oggi,  purtroppo, giace mutilata e trascurata, dimenticata da tutti nel più imbarazzante degrado.
La Madonna della Neve, questo il suo nome, ha sopportato il freddo delle neviere ma non quello dell’indifferenza.

… Quando nel maggio del ’38…

non bastarono due piazze, De Ferrari e della Vittoria, stracolme di folla adulante per ascoltare il discorso del Duce… quando Benito incensò la potenza marittima dei genovesi, baluardo e orgoglio nazionale… quando proclamò la vicinanza del regime alla Germania nazista di un Hitler, da poco transitato di passaggio dalla Superba… quando il bene che

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“Veduta di Piazza De Ferrari gremita”. 14 maggio del 1938.

Mussolini voleva agli italiani era così commovente… da portarli a morire in guerra… quando Genova non si era ancora ricordata del suo glorioso passato repubblicano…

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“Piazza della Vittoria gremita durante il discorso del Duce”. Genova 14 maggio 1938.

“Chi guarda Genova…

… sappia che Genova si vede solo dal mare”… (cit. “Chi guarda Genova” di Ivano Fossatie Fabrizio De André) con il suo porto per commerciare, le sue mura per difendersi, i suoi forti per proteggersi, le sue piazze per giocare, i suoi balconi per stendere, i suoi parchi per passeggiare… e i suoi monti…. per amarsi…
Foto tratta dal libro “Saluti e Baci” di Vito Elio Petrucci.