sopra l’arco della Porta, dalle sue finestre, il Boia osservava minaccioso!
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… Quando era… (Piazza dele Armi)
facilmente intuibile perché, prima del sorgere di Piazza della Vittoria, l’enorme
spiazzo ricavato dalla bonifica delle Fronti Basse, era noto ai genovesi come la Piazza d’Armi…


… Quando in Via Madre di Dio…
… le lenzuola stese parevano vele in mare aperto e, da dietro, curioso…. sbirciava il Ponte.
Il Ponte ora non sbircia più, è rimasto solo, basito e sgomento….. terminati i lavori…. aleggia la desolazione di silos, parcheggi, giardini e palazzi anonimi e senza vita. La speculazione ha trionfato ma le sue costruzioni, a distanza di soli quarant’anni, saranno punite dal giudice più severo, il tempo… mentre sotto, a ragion veduta, il rivo Torbido continua, ancora oggi, a mugugnare. Sia imperitura vergogna della Commissione Astengo istituita dal Sindaco Pertusio che l’ha decisa, del Cardinale Siri che l’ha approvata e benedetta e degli architetti Dasso, Bruzzone e Aulenti che l’hanno progettata e attuata.
… Quando in quanto a panni stesi…
Quando fino a fine ‘800…
Erette nel dodicesimo secolo furono più volte risistemate fino a trovare la definitiva configurazione nel 1630, all’interno delle Mura Nuove.
Quando venne edificato il tratto della Marina con l’omonima Porta posta in corrispondenza dello sbocco a mare del Rio Torbido.
Con la costruzione della Circonvallazione a mare le Mura persero la loro funzione di baluardo per ridursi a semplice muraglia di contenimento per la stradina che la costeggia.
Al centro del seno di Giano, davanti ai due grandi archi ancora oggi visibili, lo scoglio Campana, fonte di ispirazione di innamorati e poeti come Domenico Monleone che, nel 1928, compose la celebre lirica ” A- o Scheuggio Campann-a”.
Sepolto dal cemento lo scoglio, accompagnato dal mare, intesse il suo lamentoso canto.
… Quando alla Foce …
convivevano l’antico e il moderno… I pescatori, come per secoli i loro avi, ritiravano reti colme di acciughe e sardine, pronte per essere consegnate ai carretti che le mogli portavano in giro per le vie di Genova…
quando il Bisagno concludeva, senza vergogna, il suo viaggio in mare…

quando al posto del vecchio Lazzaretto, lamiera su lamiera le gru dei Cantieri Odero, costruivano le navi, orgoglio della Superba, in giro per il mondo….
… Quando al posto del millenario…

… Quando in Galleria Mazzini…
… Tutto, ma proprio tutto…
… Quando in Carignano…
Hanno vinto i marmi cinquecenteschi lustro dei Sauli… San Giacomo non c’è più, da tempo ha seguito i cipressi nell’abbandono ed lasciato spazio alla Circonvallazione a mare…
Si stagliava a picco sullo scogliera dove oggi sorge il Poggio della Giovine Italia. Nella seconda metà dell’800, nei suoi sotterranei venivano gettati i corpi dei giustiziati per impiccagione presso la sottostante Cava. Per questo era nota anche come “la parrocchia degli impiccati”. Nel 1905 la secolare chiesa venne demolita e i resti umani dei condannati trasferiti al cimitero di Staglieno.

La Basilica, dall’alto delle sue cupole, domina solitaria e triste il colle…