La costruzione durò poco più di un secolo perché, nel 1929, con l’avvento dei grandi transatlantici che necessitavano di maggior spazio per le loro manovre, venne abbattuta.
In una anonima abitazione di questo piccolo vicolo, durante la sanguinosa repressione dei bersaglieri comandati dal La Marmora del 1849, trovò rifugio, ricercato dalla polizia sabauda, Giuseppe Mazzini.
Genova protegge sempre i suoi figli…
Oggi forse questa torre avrebbe potuto essere recuperata e sarebbe ancora a far compagnia alla cupola e, luoghi di storia millenaria come il quartiere della Madre di Dio, potrebbero essere ancora parte integrante del nostro paesaggio, non solo emotivo.
sotto il livello dell’odierna Piazza Caricamento, una piazza di raccordo e di smistamento delle merci, un tempo protette dal Molo Vecchio, vi fossero delle piccole spiagge.
Le imbarcazioni attraccate ai moli prima in legno e poi in muratura, nei periodi di secca venivano ricoverate negli scagni sotto il porticato.
Il Porto antico era tutto qui e persino l’attuale Palazzo San Giorgio era noto anche con l’appellativo di Palazzo del Mare perché eretto a picco sulla scogliera e bagnato dai flutti per tre dei quattro lati.
L’impatto osservandolo dal mare doveva essere di sicuro effetto…
D’altra parte come ricordato da Fossati e De Andrè: “Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare…”.
montata, smontata e rimontata proprio come i templi egizi di Abu Simbel…
Porta Pila, eretta fra il 1626 e il 1639, rappresentava, insieme alla scomparsa Porta Romana di Via San Vincenzo, l’accesso a levante delle Mura Nuove (quello a occidente era costituito dalla Porta della Lanterna).
Si trovava all’incrocio fra le attuali Via XX e Via Fiume.
Per accedere alla città provenendo dalle campagne si varcava l’omonimo ponte posto sulle Fronti basse e poi, dinnanzi, si parava l’imponente spettacolo dei bastioni, della Porta e delle sue severe mura. In origine la costruzione era destinata a difendere le dimore di Porto S. Maurizio ma i Padri del Comune ne ottennero lo spostamento a Genova.
Sorretta con colonne in pietra di Finale, disegnata dall’arch. Bartolomeo Bianco (lo stesso della fontana di Giano) è adornata con un’edicola disegnata da Domenico Fiasella e realizzata da Domenico Casella (detto lo Scorticone) raffigurante la Madonna Regina alla quale è consacrata.
Sopra reca il laconico motto “Posuerunt me custodem”.
Sul finire dell’800 in seguito ai lavori di soppressione delle Fronti Basse la Porta fu demolita e ricostruita presso il bastione di Montesano.
Il selvaggio inurbamento fece si che anche da lì, nel 1950, dovette essere nuovamente smantellata e riassemblata in Via Imperia, zona Brignole, dove ancora oggi riposa dimenticata.
Un progetto del 2011, rimasto per ora inascoltato, ne prevede il recupero, ponendola nella zona antistante la Stazione Brignole, valorizzandone l’aspetto scenografico.
bastioni del Montegalletto non incutevano più soggezione, scavalcati ormai dal progressivo inurbamento.
Anche la secolare Salita Oregina, la creuza percorsa dai Dogi in pellegrinaggio verso il santuario della Madonnetta, aspetta rassegnata la sua porzione di cementificazione.
Cartoline tratte dal volume “Saluti e Baci” di Vito Elio Petrucci.
facilmente intuibile perché, prima del sorgere di Piazza della Vittoria, l’enorme
spiazzo ricavato dalla bonifica delle Fronti Basse, era noto ai genovesi come la Piazza d’Armi…