Al civ. n. 7 si può ammirare il secentesco portale del Palazzo Leccavela.
La struttura è molto semplice con arco marmoreo a tutto sesto e mascherone e lunetta in ferro.
Sull’arco è inciso il motto:
Omne Genv / Flectatvr.
All’interno della raggiera posta sopra al motto è raffigurato il trigramma di Cristo con testine di cherubini e due angeli alati ai lati.
All’angolo fra Vico Cartai e Piazza Banchi si trova una secentesca edicola con protagonista la Madonna.
All’interno del piccolo tempio classico di marmi policromi la Vergine è protetta da una pesante grata. Si tratta, come spesso accade, di una copia poiché l’originale è andato perduto.
Al centro del timpano curvo e spezzato una conchiglia con ai lati due pinnacoli.
Alla base l’epigrafe recita:
Anno 1613 Fvndatvm / Benefactorù Elemosynis Renovatvm /MDCLXX.
Renovatvm Anno MCMXVII.
Eretta nel 1613 e restaurata nel 1917.
Nei pressi di Piazza San Cosimo subito all’angolo con l’archivolto di Vico dietro il Coro di S. Cosimo si nota una cinquecentesca lapide marmorea che raffigura due angeli che sorreggono al centro il clipeo con il volto di un santo del quale è ignota l’identità.
In Via della Maddalena sull’abside dell’omonima chiesa è incastonata la settecentesca edicola di San Giovanni Battista. Talmente maestosa che gli storici dell’arte ipotizzano essere la parte superiore di un altare traslocato qui da qualche altro edificio religioso sconsacrato o demolito.
Protagonista è la statua del santo attorniata dalle Due Marie. Al centro del timpano spezzato la Madonna del Loreto con ai lati due putti in adorazione.
Il portone del civ. n. 1a di Via del Campo è sormontato da un cinquecentesco portale in pietra nera di Promontorio.
La tavella presenta dei fregi cordonati agli spigoli e raffigura due angeli, entrambi con lo sguardo rivolto verso sinistra, che sorreggono una corona di bulbi con il trigramma coronato di Cristo.
Ai lati due stemmi con fogliame d’edera.
In Via Prè 25 praticamente all’angolo fra il muraglione di contenimento del giardino di Palazzo Reale e del sovrastante passaggio che conduceva al Ponte Reale si può ammirare una delle rare immagini dedicate a Santa Caterina da Genova.
Non è chiara la datazione.
Al civ. n. 18, a fianco della scuola elementare San Giuseppe, si trova la settecentesca edicola in stucco con Madonnina poggiante su una grande mensola di marmo. La posticcia statuetta della Vergine in terracotta e l’approssimativa coloritura in blu costituiscono un insieme dozzinale coronato dall’immancabile irrispettoso groviglio di cavi penzolanti.
L’elegante settecentesco medaglione del civ. n. 4 di Via San Siro rappresenta la Sacra Famiglia con san Giovannino.
Il prezioso ovale in marmo scolpito a bassorilievo è attribuito nientepopodimeno che a Bernardo Schiaffino.
Quest’edicola è rimasta a lungo vuota poiché la statua originale che vi era ricoverata è scomparsa.
Solo recentemente è stata completata con una piccola statua della Vergine.
Il tabernacolo del XVII – XVIII sec. è riccamente decorato con volute e motivi floreali.
L’edicola posta al civ. n. 19 di Porta Soprana, datata XVII – XVIII sec. è intitolata alla Madonna Immacolata.
Un dissacrante tubo di gronda svolta appena in tempo prima di deturpare il tempio e ne asseconda il profilo.
L’edicola si fa notare sia per il candore del marmo che per l’eleganza della sua nicchia con cornice decorata a motivo floreale.