La Grande Bellezza…
Foto di Leti Gagge.
La Grande Bellezza…
Foto di Leti Gagge.
Nell’omonima piazza delicate tinte pastello attorno ai truogoli di S. Brigida.
“Un giorno il viandante che passerà dall’alto dei colli che recingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà: laggiù fu Genova ”. Per fortuna la nefasta profezia della Santa svedese non si è mai avverata.
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Sembra la stampa di un Bouquiniste parigino ed invece è una straordinaria istantanea che trasmette poesia.
Immortala Piazza della Lepre, il cui toponimo deriva dalla presenza in loco di una rinomata settecentesca osteria specializzata in cacciagione.
In precedenza era denominata della Foglia, poiché in essa aveva sede un negozio di foglie di meliga, che servivano per confezionare pagliericci.
I suoi palazzi custodiscono variopinti azulejos ed ospitarono le più apprezzate case di appuntamenti cittadine.
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“Piazza della Lepre”. Foto di Leti Gagge.
Vico dietro il Coro di San Salvatore attiguo a Campopisano. Certe notti di luna piena si odono ancora lo sferragliare delle catene e i lamenti dei prigionieri.
Qui, proprio sotto l’archivolto, si trovava uno dei templi della ristorazione popolare genovese: l’Östai dö Combin celebre in paricolare per la bontà dei propri ravioli.
Oggi al suo posto l’apprezzato locale notturno delle Cappe Rosse.
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Un tempo la piazza era nota con il nome delle nobili famiglie che vi abitavano: i Cicala prima e gli Squarciafico poi. Qui nel Medioevo il Monte di Pietà metteva l’incanto dei beni non riscattati dai suoi clienti.
La settecentesca chiesa del Santissimo Nome di Maria, con il suo inconfondibile prospetto verde oro, sorveglia sorniona l’odierna Piazza delle Scuole Pie. La piazza ospita dal 1937 anche la pregiata bottega artigiana dell’antica Vetreria Bottaro che, fra le tante apprezzate opere, ha realizzato gli arredi dell’ascensore di Castelletto.
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“L’unica chiesa al mondo costruita con i proventi delle attività commerciali sottostanti. Al centro della piazza una mattonella annerita indica il punto dove venne arsa viva la “Cagna Corsa” la donna ritenuta essere una strega…
In Piazza Banchi si trova e la chiesa di San Pietro, l‘unica al mondo costruita con i proventi delle attività commerciali sottostanti. Al centro della piazza una mattonella annerita indica il punto dove venne arsa viva la “Cagna Corsa” la donna ritenuta essere una strega. Sulle scale dell’edificio religioso venne assassinato, per questioni di vendette d’amore, il celebre musicista Stradella e negli scantinati, oggi occupati da una banca, si ode ancora il lamento di un bimbo della famiglia Lomellini morto durante un incendio. E poi gli angeli dell’altare scolpiti senza veli per far dispetto alla Curia e un misterioso Cristo senza mani. Ma soprattutto qui è nato il termine bancarotta.
Queste sono solo alcune delle curiosità di questo luogo ricco di storia.
“Ero li a Banchi… Ero lì che mi prendevo i miei raggi..” Cit. Gilberto Govi (Maneggi per maritare una figlia commedia di N. Bacigalupo del 1880).
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“Piazza Banchi”. Foto di Luigi Serio.