di prigionieri… di carità.
Oggi sede della Facoltà di Scienze Politiche, ubicato in posizione collinare, sorge il monumentale edificio eretto nel 1652 e terminato, nella versione attuale, nel 1835. I lavori non appena deliberati vennero subito interrotti a causa della piaga della peste che nel 1657 falcidiò gli abitanti della città. Le loro salme, circa diecimila cadaveri, furono sepolte nelle fondamenta del complesso.
Noto ai genovesi come L’Albergo dei Poveri perché costruito su donazione del Marchese Brignole per dare ospizio agli indigenti, offriva circa milleottocento posti letto anche se, durante la guerra savoina del 1672 e l’insurrezione antiaustriaca del 1746, accolse fino a quattromila prigionieri.
Al suo interno una chiesa e una quadreria di tutto rispetto con opere del De Ferrari, del Piola e di artisti di scuola fiamminga. Realizzazione dello Schiaffino è l’altare, del marsigliese Puget, la statua dell’Assunta, i più affermati artisti del loro tempo.
Durante il nefasto bombardamento del 1684 ad opera del Re Sole, ospitò il Doge e il Senato che avevano abbandonato il Palazzo Ducale per mettersi in salvo portando seco il tesoro e le Ceneri del Battista, oggi custoditi nella cripta della Cattedrale di S. Lorenzo il primo e nella Cappella di S. Giovanni, le seconde.
In facciata lo stemma cittadino la corona regale e i Grifoni che reggono lo Scudo di S. Giorgio. Andato purtroppo perso, deteriorato dal tempo, il sovrastante secentesco affresco del G. B. Carlone.