Storia di un obelisco…

… di quarantaquattro argani… di funi e di un arguto marinaio genovese…
Nel 1586 Papa Sisto V decise di spostare il gigantesco obelisco proveniente da Eliopoli dalla sua originaria locazione, il Circo di Nerone, alla Piazza di San Pietro.
Per muovere la stele di granito rosso, alta oltre venticinque metri e pesante alcune decine di tonnellate, venne incaricato Domenico Fontana, celeberrimo architetto vaticano.
Il giorno dell’evento la Città Eterna fu bloccata e la Piazza gremita da una folla strabocchevole assiepata, in religioso silenzio, per assistere all’incredibile impresa.

L’obelisco egizio infatti, avrebbe dovuto essere collocato su di un piedistallo rialzato, poggiato su quattro bronzei leoni, al centro della Piazza.

obelisco
“I faraonici lavori di sistemazione dell’Obelisco”.
“Cordame navale attività artigianale in cui genovesi e veneziani erano indiscussi maestri.” Foto di Leti Gagge.

Vennero impiegati quarantaquattro argani, centoquaranta cavalli, alcune centinaia di uomini e un numero non quantificabile di funi.
Sotto lo sforzo della tensione le corde stavano per spezzarsi quando, l
eggenda narra, che un marinaio genovese interruppe l’irreale silenzio, urlando: “Aegua ai cai” (acqua alle funi), “Daghe l’aiga ae corde”.
Subito le guardie gli andarono incontro per punire cotanta sfrontatezza… ma il genovese, per nulla intimidito, avvezzo alle tempeste di mare e a mettere in sicurezza gli alberi maestri, ripeté sicuro: “Acqua ai cavi”… “Da ni atri, a Zena, faemmo cusci.”
Le funi vennero bagnate, accorciandosi, resistettero allo sforzo e portarono a termine il loro arduo compito. Quel coraggioso marinaio era il capitano sanremese Benedetto Bresca a quel tempo fedele cittadino della Repubblica di Genova.

Come premio Il Papa concesse al marinaio il privilegio di poter issare il vessillo pontificio sulla propria imbarcazione, una lauta ricompensa  e l’onore di rifornire di palme la Basilica di San Pietro durante la Settimana Santa.

Tradizione che da secoli la città dei fiori continua a rispettare orgogliosa!

2 pensieri riguardo “Storia di un obelisco…”

  1. Non so se sia leggenda ma mi piace pensare che l’esperienza di un nostro marinaio abbia ricevuto le congratulazioni di un papa.

    1. Non è leggenda il marinaio è esistito si chiamava Benedetto Bresca di Sanremo a cui nella sua città natale è dedicata una piazza in centro. A quel tempo era un marinaio della Repubblica di Genova. Ancora oggi,in memoria di quell’evento, Sanremo ha il privilegio di inviare e fornire per prima il Vaticano delle palme sotto Pasqua.

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