di cavalieri… di due Chiese… e di una leggenda.
Già prima dell’anno mille esisteva una Chiesa detta del S. Sepolcro che ospitava i pellegrini di partenza o di ritorno dalla Terra Santa.
Qui nel 1099 Guglielmo Embriaco consegnò alle autorità, fra il tripudio generale prima di trasferirle in Cattedrale, le ceneri del Battista.
Nel 1180 i cavalieri di S. Giovanni decisero di costruire due chiese, una sopra l’altra, con relativo Ospitale in modo che i malati potessero assistere alla Messa dal loro letto.
La Chiesa Superiore è tutta in pietra nera di Promontorio e ti avvolge in un’atmosfera magica (una delle poche tutta in pietra nera proveniente dalla cava di S. Benigno), quella Inferiore poi, nella sua essenzialità è strepitosa; in particolare la Cappella di S. Margherita dove i Crociati ricevevano la benedizione emana un fascino fiabesco.
Lasciati rapire dall’irreale silenzio e, se porgi l’orecchio, ti pare di sentire ancora lo sferragliare delle spade e delle armature.
La leggenda poi narra la vicenda del miracolo di S. Ugo, al secolo Ugo Canefri, Priore di San Giovanni, uomo pio e valente guerriero che, intenerito dalle lamentele delle donne che, per lavare i panni dovevano percorrere troppa strada per raggiungere i lavelli, con la preghiera fece scaturire una sorgente d’acqua sul posto.
Bellissima descrizione ,io la Commenda non l’ho mai visitata,ma solo ammirata dall’esterno anche quando ho portato amici da Padova.
Grazie Marta di appassionarti alle mie storie… I tuoi commenti sono per me preziosi.
Nella speranza che questo sito diventi un punto di interesse e riferimento anche per altri.
Sempre interessantissime storie, Vittorio, grazie davvero per la tua bella e preziosa iniziativa. Nei miei lontani anni universitari genovesi abitavo in scalinata San Carlo, a metà di via Balbi e via Prè era percorso abituale. Son passato centinaia di volte davanti alla Commenda senza conoscerne la storia. Grazie!
Non sono mai riuscita a visitare le Chiese della Commenda dentro, per cui a maggior ragione grazie per la descrizione
San Giovanni val bene una Messa… anzi due, una per ogni chiesa…
ti ringrazio, Vittorio, per il tuo amore per la nostra città e per come lo esprimi con le tue narrazioni. Queste si rivelano particolarmente importanti per i tanti tuoi interlocutori che, come in questo caso, confessano di non aver mai visitato un monumento, di non essersi mai chiesti perché è lì e perché è famoso e fatto a quel modo: sono certo infatti che l’interesse che le tue storie suscitano possano guarire l’assoluta mancanza di curiosità evidentemente connaturata e coltivata da queste persone per tanti anni!
Grazie Natale per le belle parole.
Proprio questa è la mia ambizione, raccontare la nostra storia e risvegliare un po’del sopito origoglio.
Genova va conosciuta dopodiché amarla e rispettarla sarà naturale conseguenza.
Bella storia, caro Vittorio, e anche ben scritta. Sintetica, ma anche attraente. Congratulazioni!
Come sempre, grazie. Anch’io non ho mai visitato la Commenda, ma con il tuo racconto e le fotografie, mi sembra quasi di esserci stata.
Scrivi sempre belle storie di Genova. .le leggo sempre tutte
Quanto te è trascorso dalla mia ultima visita correva l anno 2006 mi propongo di ritornare a breve … spero grazie per risvegliare queste curiosità bravissimo ciaooooo