Varcata la Porta Soprana, all’angolo fra Via Ravecca e Salita del Prione, proprio sul Piano di S. Andrea, si staglia un curioso palazzo decorato con un’imponente edicola. Si tratta dei resti di quella che un tempo era una torre, la Turris Matonorum, interamente di pietra appartenente alla famiglia Embriaco fatta erigere da Guglielmo nel 1128.
Dei due archi tamponati sul lato del Piano, quello di destra nasconde gli archetti originali di una quadrifora. Sul versante di Via Ravecca invece, sopra ai terrazzini, si notano degli archetti di bifore in marmo liscio. All’angolo, al livello del piano strada, si intuiscono i resti dei conci di pietra che costituivano la base della torre, oggi irriconoscibile per via delle continue trasformazioni che ha subito nei secoli. Un presidio probabilmente costruito per dare supporto ai poderosi torrioni dell’attigua Porta Soprana.
Sul lato del Prione, impossibile non notare la grande edicola barocca del sec. XVII – XVII, un dipinto su tavola che rappresenta la Madonna seduta con il Bambino in braccio, attorniata da vari santi e fedeli. Nonostante sia stata, circa un decennio fa, restaurata i colori risultano sbiaditi e l’edicola nel suo insieme trasmette trasandatezza e mancanza di cura. Del grande angelo poi che sovrastava il timpano è rimasto solo il tronco.
Il tabernacolo, seppur poco profondo, è di grande dimensioni ed incornicia la scena con motivi floreali modellati con lo stucco. Il timpano spezzato s’inserisce nella raggiera dove angeli in volo e teste di cherubini completano l’immagine.