… di un guerriero impavido le cui gesta riecheggiano nell’eternità… di un Sepolcro, di ingegno e di coraggio… di Crociati… tesori e onori.
Nel 1099 Guglelmo Embriaco, detto Testa di Maglio (“Caput mallei”) per la sua prestanza fisica e per il suo indomabile carattere (era alto un metro e novanta centimetri, per l’epoca un gigante e piuttosto irascibile) insieme a suo fratello Primo arma due galee, l’Embriaga, la Grifona e, con circa duecento (secondo alte fonti fino ad un massimo di 500) uomini fra marinai, soldati e balestrieri, salpa alla volta di Giaffa.
Accortosi dell’arrivo di una numerosa flotta musulmana, sbarca nel porto della città, fa smontare letteralmente le navi, si traveste da mercante e in carovana percorre i sessanta chilometri che lo separano da Gerusalemme.
Giunto al campo crociato si fa ricevere da Goffredo di Buglione, comandante delle forze cristiane e, in cambio di un cospicuo bottino, promette di conquistare la città con i suoi duecento uomini laddove non erano riusciti gli alleati in diecimila.
Fra l’ilarità generale con il legname delle navi fa alzare delle torri alte quaranta metri., le ricopre di pece e pellame per renderle impermeabili e ignifughe e le posiziona sul lato sud della cerchia, da lui ritenuto il più debole.
Sopra le torri, mentre le catapulte devastavano le mura, i Balestrieri scagliavano i loro terribili dardi.
Embriaco guida l’assalto decisivo scalando per primo le mura e terrorizzando i nemici.
Gerusalemme è conquistata il Genovese consegna le chiavi della città a Baldovino di Fiandra futuro primo re cristiano del Regno latino.
Goffredo di Buglione mantiene le promesse e i genovesi hanno un fondaco, un pozzo, una piazza, una chiesa, trenta case e un terzo del bottino.
Sull’architrave del Santo Sepolcro viene inciso a lettere d’oro “Praepotens Genuensium Praesidium” (“Grazie allo strapotere dei genovesi”).
Tra i numerosi tesori che Guglielmo porterà in patria il Sacro Catino, per secoli ritenuto erroneamente il Graal e le ceneri del Battista, entrambi conservati in S. Lorenzo.
A riconoscimento del prestigio acquisito, per decreto consolare, tutte le torri cittadine verranno mozzate, in modo che nessuna superi in altezza quella del condottiero.
Così sono nati i Crociati e da allora la Croce di S. Giorgio è ufficialmente divenuta simbolo di Genova.
“Affresco secentesco, parte del ciclo dedicato al condottiero all’interno della Cappella di Palazzo Ducale, opera di Giovanni Battista Carlone”.
Il gigante Embriaco oltre alla prestanza fisica ha dimostrato di avere anche una grande intelligenza e la sua impresa è davvero memorabile.Un altro bel capitolo quello di questa sera .Grazie Vittorio.
Bellissima interessantissima storia. Grazie davvero.
Grazie Marcella…. a te e a tutti coloro apprezzano la mia iniziativa.
molto bello… come sempre. Complimenti.
Grazie Angela… Spero che il sito diventi un tuo e vostro compagagno di viaggio.
Baldovino di Fiandra diverrà re di Gerusalemme solo dopo la morte di Goffredo di Buglione ,che assumerà la guida della città col nome di Advocatus sancti sepolcri prima di lui. Baldovino divenne ,prima della morte di Goffredo , duca di Edessa . Pertanto l’Embriaco, se consegnò le chiavi , non gliele consegnò come re di Gerusalemme ,in quanto non lo era .
Corretto Gino quello che hai precisato. Goffredo non accettò mai la corona e, visto i rapporti privilegiati tra Baldovino e i genovesi, il passaggio delle chiavi è da intendersi simbolico più che fisico.
Grazie per renderci partecipi a queste memorabili imprese della Superba. A presto.
Grazie della partecipazione!
Molto interessante. Grazie
Vorrei poter stampare tutti i tuoi interventi come Faccio?
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Grazie x tutte queste notizie!! W la Superba!!!
Grazie a te Marco, Pe Zena e pe San Zorzo!
Bel racconto, entusiasmante che mette in rilievo una importante caratteristica dell’animo genovese : fare ciò che nessuno penserebbe di fare,in questo caso, smontare le navi per vincere !! Saper osare, come fece anche Colombo.
Nel mio microcosmo familiare, non paragonabile alle Crociate, mi hanno raccontato che al bisnonno Domenico, capitano di lungo corso, in un suo viaggio di ritorno dal Sud America, la nave, causa tempesta, si spezzò in due.Velocissimi i marinai avvolsero con le grandi vele la parte rimasta e … giunsero in porto a Genova , trionfanti , accolti con applausi.
Sempre risolutivi e volitivi .
E ci dicono che abbiamo un brutto carattere .
Grazie e come sempre interessante e educativo
Grazie David!
Veramente una magnifica impresa che non conoscevo nel dettaglio ma solamente nei dettagli più noti e cioè la conquista con le torri. Inoltre ti chiedo se il nostro passato di verdura detto prebuggiun o pro buggiun possa davvero derivare da una mistura di erbe cotte che l’Embriaco faceva raccogliere dai suoi sotto le mura di Gerusalemme per offrirle a Goffredo di Buglione alla fame per il lungo assedio. Grazie
Ciao Ivo, in realtà è molto più complessa e io l’ho sintetizzata per renderla fruibile, senza spero annoiare, a più lettori possibile.