di diritti e di mugugni.
Fin dal Trecento la Magistratura dei Conservatori del mare (il più antico organismo preposto a tutte le attività concernenti le acque e la marineria) aveva regolamentato e sancito il diritto al mugugno.
Un privilegio accordato agli imbarcati camoglini, i più bravi su piazza, ai quali venne concesso, oltre ad una migliore paga, il diritto di lamentarsi.
I genovesi infatti, in ambito marinaro, non tolleravano ordini o ingerenze da chicchessia quindi presero a brontolare e borbottare.
Vennero quindi stabiliti due tipi di ingaggio. il primo prevedeva paga elevata e niente mugugno, il secondo paga decurtata e diritto a lamentarsi.
Questa consuetudine venne interrotta e abolita nel ‘500, ai tempi dell’ammiraglio Andrea Doria quando questi propose ai suoi equipaggi migliori condizioni di lavoro (ad esempio riduzione dei turni di voga) e alimentari (carne essiccata a bordo al posto delle solite sbobe) nonché un salario più cospicuo in cambio della rinuncia.
Terminata l’epoca dell’ammiraglio i marinai della Superba continuarono a rinunciare a parte dell’ingaggio pur di mantenere il loro secolare diritto.
La quint’essenza dei genovesi deriva quindi dalla loro pretesa e manifesta superiorità marinara.
Il mugugno è catartico, basta a se stesso, non chiede, non pretende, proprio come l’indole dei zeneizi.
E’ bellissimo questo racconto,avevo sentito parlare del diritto al mugugno ma pensavo che fosse una specie di leggenda. Sono contenta di sapere che e’ vero perché il mugugno fa parte del carattere dei genovesi e poi sono cresciuta a Ruta dove c’erano molti marinai.
Più o meno conoscevo la storia del mugugno ma mi ha fatto piacere leggerla raccontata così bene.
Mugugnare è un classico di Genova. …sempre a ragione veduta. … .se no è una rottura. .!!!
È possibile risalire al significato originario di “mugugnu”.
La necessità “di mugugna” dei marinai è un forte desiderio ha non subire “chi gestisce il potere; tanto da poter difendere i loro diritti, addirittura non rendendoli commerciabili.
Questi “prestatori d’opera” hanno dato dignità al loro lavoro !
Una forma embrionale di Democrazia.
Il “diritto al mugugno” viene menzionato da molti , ma per quanto ne so nessuno ha mai indicato da quale fonte sia tratta la notizia. Questo sito non fa eccezione. E quando afferma che “fin dal Trecento la Magistratura dei Conservatori del mare […] aveva regolamentato e sancito il diritto al mugugno” dice una cosa non solo assai generica, ma anche evidentemente errata. Il Magistrato dei Conservatori del mare, infatti, nasce solo a metà del Cinquecento; e i documenti più antichi relativi a tale magistratura conservati nell’Archivio di Stato di Genova risalgono al 1575 (cfr. la “Guida generale degli Archivi di Stato”, p. 322).
Dal 1340, per volere del primo Doge Simone Boccanegra, la magistratura del Porto viene gestita dai Padri del Comune, dieci membri di provato prestigio, eletti ogni due anni dai Serenissimi Collegi e dal Minor Consiglio.
Costoro si dividono in due gruppi speculari:
Conservatori del Mare, il primo, esperti di navigazione e Conservatori del Patrimonio, il secondo, preposti a tutte le attività inerenti la manutenzione e il decoro della città (strade, acquedotto, fognature, arredi urbani).
Nonostante le specifiche aree di pertinenza, nelle cerimonie pubbliche, formano un corpo unico.