Se non erano “Quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo…” come nella celebre canzone di Gino Paoli, certo si può ben dire che, già prima della seconda guerra mondiale, c’erano quattro amici in mar che il mondo, per lo meno quello subacqueo, l’avrebbero cambiato per davvero: Duilio Marcante, assieme ai suoi tre amici, Egidio Cressi (che sarebbe stato il fondatore della Cressi Sub), Luigi Ferraro (fondatore poi della Technisub), Ludovico Mares (fondatore della Mares), si dedicò allo sviluppo delle prime strumentazioni per la subacquea, rivoluzionando completamente il settore.
Marcante viene infatti considerato il patriarca della scuola subacquea italiana e a lui, assieme a Luigi Ferraro, si deve la nascita nel 1948 del metodo didattico italiano, mirato all’avvicinamento alla subacquea, sviluppatosi poi fin dal 1957 nei corsi della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (FIPSAS).
A Marcante, Mares e Cressi durante la guerra si unirono anche Dario Gonzatti che creò in questi primi laboratori il prototipo sportivo dell’autorespiratore ad ossigeno (ARO) sulla base dello stesso respiratore usato dalla Marina militare italiana e Luigi Ferraro, conosciuto durante una battuta di pesca subacquea. Nacque così la prima moderna scuola subacquea del mondo.
Luigi Ferraro era stato un ufficiale della Marina Militare nella seconda guerra mondiale, pioniere della subacquea italiana. Aveva prestato servizio come palombaro nella Decima Flottiglia MAS della Regia Marina venendo decorato con la medaglia d’oro al valor militare per aver affondato da solo tre navi nemiche.
Terminata la guerra nel 1947 durante una delle tante immersioni effettuate da quei coraggiosi ragazzi qualcosa andò storto e Gonzatti vi perse la vita. Marcante si presentò al funerale del compagno in tenuta da sub e poi, ancora scosso, si recò a scrutare il mare in riva alla baia. Nacque così, in quel momento di profondo dolore, l’idea di Duilio di far costruire la statua battezzata Cristo degli Abissi, un luogo mistico per tutti i sub, in omaggio all’amico scomparso.
Il bronzo della statua creata nella fonderia artistica Battaglia venne ottenuto dalle fusioni di medaglie, elementi navali (perfino eliche di sommergibili americani donati dall’U.S. Navy) e campane.
La scultura, alta circa 2,50 metri, fu realizzata dal celebre artista Guido Galletti e rappresenta il Cristo con le braccia rivolte al cielo verso il Padre Eterno e aperte in segno di pace. Il 29 agosto 1954 la statua venne calata in mare davanti all’abbazia di San Fruttuoso nell’omonima baia a 17 metri di profondità grazie all’intervento della Marina Militare.
Alla morte di Marcante avvenuta nel 1985 sul basamento della statua è stata apposta una lapide in suo ricordo. Nel 2017 in occasione di un intervento di pulizia i sommozzatori di Guardia di Finanza, Capitaneria, Carabinieri, Polizia, Marina Militare e Vigili del Fuoco che avevano effettuato il restauro sotto il coordinamento della Soprintendenza alle belle arti, si sono accorti della scomparsa della targa. La stessa venne ritrovata pochi giorni dopo, non è chiaro se trasportata dal mare o abbandonata dopo un tentativo di furto, sulla spiaggia di san Rossore a Pisa.
Nel 2003 la statua è stata restaurata per preservarla dalla corrosione e dalle incrostazioni e, soprattutto, per riattaccarle la mano staccata da un’ancora, ritrovata dal subacqueo Enea Marrone, per poi essere riposizionata sott’acqua il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad una profondità inferiore a quella precedente.
La prestigiosa scuola subacquea genovese è tuttora attiva in Via Cinque Maggio 2/C e si chiama Unione Sportivi Subacquei “Dario Gonzatti”, fondata nel lontano maggio 1948 da Luigi Ferraro, Duilio Marcante, Egidio Cressi e altri soci, in onore dell’amico scomparso.
L’innovativo sodalizio non era stato ancora costituito quando Luigi Durand de la Penne (anch’egli genovese purosangue) il 18 dicembre 1941, al comando di una formazione di palombari si rese protagonista dell’eroica impresa della notte di Alessandria. In quel frangente dimostrò di essere della stessa pasta dei suoi colleghi affondando una nave e un sommergibile inglese.
Sempre nel 1948, anno di fondazione, si tennero all’isola d’Elba i primi corsi del mondo di scuola subacquea. Fu sempre l’USS di Genova a pubblicare la prima rivista del mondo di cultura subacquea. Genova, nei decenni a seguire, vinse tutte le competizioni del genere: dalla prima crociera sub alle Isole Tremiti nel 1950 alle varie competizioni di foto sub, nuoto pinnato, caccia sub. Sempre per merito di Ferraro ma anche di Duilio Marcante e delle loro prove sull’adattamento fisiologico dell’uomo in immersione, si arrivò, in collaborazione con l’Università di Genova a cognizioni che aprirono quello che fino ad allora era un territorio vergine della ricerca.
Si passò così dalle rudimentali pinne ai modelli “rondine”, tuttora insuperate. Fu sempre il Ferraro ad organizzare una settimana ininterrotta di vita in una capanna sottomarina per il figlio, che superò la prova brillantemente. Sempre i genovesi convocarono nel 1964 nella nostra città l’assemblea Generale della Confederazione Mondiale delle attività subacquee alla quale partecipò il fior fiore dell’oceanografia mondiale. Fra gli altri: J.J. Cousteau, Dumas, Bond, Piccard.
Il tempio di questi coraggiosi pionieri si trova qui nel mare di Camogli all’interno dell’area protetta del parco marino di Portofino dove nuota un Cristo sott’acqua che volge lo sguardo al cielo.
Post molto interessante, fa conoscere uno spaccato importantissimo sul mondo dei sub e sui suoi iniziatori . La Ditta Cressi, con la sua produzione di pinne e maschere ha contribuito a diffondere gli sport subacquei e renderli accessibili a tutti. Voglio qui ricordare Angela Cressi, non so se cugina o sorella di Egidio, moglie di un cugino primo di mia Madre,la vide qualche volta in riunioni di famiglia, eccezionale sportiva, praticò vari sport e fu eccellente nel lancio del giavellotto. Raggiunse i 102 anni, scomparve lo scorso anno.
Bella storia
Buongiorno .
Certo che leggendo queste righe di storia e di innovazione da dipendente di Mares SPA da 39 anni posso solo che aumentare il mio orgoglio di esserlo . Ludovico Mares e i suoi amici al mar oltre ad essere scopritori del mondo sottomarino hanno con le loro aziende reso il territorio più ricco dando lavoro diretto e indiretto a migliaia di persone , dobbiamo a loro il benessere che ruota attorno ai Daiving Center e a tutto l’indotto , la creazione dell’area Marina Protetta di Portofino che è tra le zone più belle al mondo è stata creata grazie all’affluenza di migliaia di sub che arrivano da ogni dove .
Poco prima che se ne andasse, a 94 anni, ebbi l’occasione di parlare più volte con “Lello” De Caro, anche lui genovese DOC, che partecipò a quelle immersioni.
Mi fece vedere le foto che aveva fatto con Cressi e Ferraro, mi raccontò delle immersioni alle Tremiti, in Sicilia e ai Caraibi e come avessero realizzato i primi giubbetti equilibratori.
Mi fece poi vedere il suo brevetto da istruttore, autografato dal Comandante J.Y.Cousteau, e mi mostrò le sue bombole, in solido acciaio “Dalmine” una di esse con una ammaccatura.
E mi raccontò che il primo incidente della subacquea “dilettantistica” fu proprio il suo, quando venne risucchiato dall’elica di un battello che stava ormeggiando vicino a Punta Chiappa, di fronte a quello che i “forèsti” avrebbero poi chiamato “Porto Pidocchio”.
Il primo colpo lo ferì alla gamba, il secondo all’addome, il terzo alla spalla e il quarto gli fece un bozzo nella bombola. Fu trasportato mezzo morto su un motoscafo, avvolto stretto in un asciugamano, fino a Camogli, e qui in ambulanza fino al San Martino, dove lo “ripararono” al meglio e lo misero in condizioni di tornare a immergersi otto mesi dopo..