Martedì 22 Marzo il Presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyi è intervenuto in collegamento diretto con il Parlamento italiano per riferire dei nefasti accadimenti bellici nel suo Paese.
Per esprimere la sua richiesta di aiuto Zelens’kyi è ricorso alla sfera empatica emozionale della platea paragonando le città colpite della sua terra a quelle italiane bombardate durante la seconda guerra mondiale.
Così la nostra Genova è stata assimilata a Mariupol’. Tale riflessione, soprattutto a livello locale, non è stata, forse perché non compresa appieno, correttamente interpretata.
Mariupol’ è una città di mare, un porto commerciale cruciale sul mare di Azov, proprio come Genova lo è sulla sponda del Mediterraneo.
Entrambe contano una popolazione attorno al mezzo milione di abitanti, Mariupol’ 432 mila, Genova 560 mila.
Mariupol’ oggi sotto attacco della Federazione Russa, Genova nel giugno del ’40 sotto le bombe francesi (anche se in quel caso fu l’Italia a dichiarare guerra) e nel febbraio del ’41 sotto quelle della Raf degli inglesi.
Nella cultura ucraina Genova è ben nota. A partire dal 1266 fino alla caduta per mano turca di Costantinopoli del 1453 la presenza genovese lungo i litorali era infatti radicata in almeno una dozzina di colonie: Caffa, Sudak, Sebastopoli, Balaklava, Jalta le principali e altre minori in Crimea; Azov e Taman sul Mare di Azov .
Per amministrare tali possedimenti nella penisola di Crimea identificati con il termine Gazaria venne addirittura creata un’apposita omonima magistratura i cui introiti sarebbero poi confluiti nel 1453 nel portafoglio del Banco di San Giorgio.
Di questi presidi lungo la costa, dislocati qua e là, restano superbe tracce di mura e fortificazioni.
Ancora fino al ‘800 le navi genovesi tornavamo dai porti del Mar Nero e di Azov in patria onuste di grano e di mercanzie varie.
In virtù di queste motivazioni non trovo pertanto nulla di offensivo, minaccioso o inopportuno nell’accorato appello ucraino.
Mi è semmai spiaciuto il mancato paragone come avveniva negli anni ’70 con la splendida, modello di architettura eclettica, Odessa, anch’essa meta commerciale delle nostre flotte nei secoli passati.
Forse ciò non è avvenuto perché Odessa, ad oggi, non è stata ancora bombardata o forse perché con il suo quasi milione di abitanti è fuori scala per una città -la nostra- che nel 1971 contava quasi 817 mila abitanti e puntava fiduciosa al milione.
Quasi 260 mila abitanti persi in mezzo secolo -questo si- dovrebbe far trasalire noi genovesi!
Se Mariupol’ è gemellata con Savona, Genova e Odessa lo sono dal 1972.
In Copertina: Mura e fortezza erette sull’antica città sul Mar Nero di Thira dai genovesi, dal XIII°, XIV° sec. a 50 km da Odessa. Furono cacciati dai Turchi nel 1484.
Città di Bilhorod-Dnistrovskyi. Ucraina.