Certo la Chiesa di S. Ambrogio in Piazza Matteotti, meglio nota come del Gesù, è uno dei templi barocchi più importanti d’Europa. Stucchi, decori, marmi, statue, quadri ed opere d’arte in ogni angolo stordiscono di meraviglia il visitatore. Fra le tante, “La Circoncisione” di Rubens, la più famosa.
Vorrei però soffermarmi su un gruppo scultoreo, una particolare Natività che si manifesta in punta di piedi, ma non per questo desta minor stupore e ammirazione. Si tratta dello splendido “Presepe” marmoreo scolpito sotto l’altare della seconda cappella, ai piedi del celebre secentesco crocifisso “Le Marie e San Giovanni ai piedi del Crocifisso” del Vouet .
Attribuita a Tommaso Orsolino, un tempo si credeva opera di un altro illustre Tommaso, Carlone, nipote del più celebre Taddeo. Sia uno che l’altro, comunque, straordinari artisti genovesi.
Una scultura ricca di dettagli con sullo sfondo alberi e panorami distanti che ne esaltano la visione prospettica.
Un giovane pastorello che s’incammina verso la stalla, rende bene la dinamicità dell’insieme.
Tutti portano doni a Gesù e, fra gli altri che lo omaggiano, si notano anche, posato su un ramo, un grazioso uccellino e vicino un pastore in cammino accompagnato da delle pecorelle.
Due angeli maestosi sorreggono l’altare invitando lo spettatore a concentrarsi sui personaggi principali della scena.
Dietro a Maria spunta un uomo, con le mani incrociate sul petto, dall’umile e devoto sguardo, che s’inginocchia davanti al figlio di Dio.
Giuseppe contempla estasiato la culla, vegliata dal bue e dall’asinello, sovrastata da un protettivo angelo volante.
Un vero e proprio capolavoro d’impressionante potenza artistica che merita di essere apprezzato dal vivo.