Il suggestivo presepe di Camogli non poteva altro che essere esposto in quella che un tempo, come raccontato nella maiolica sul sagrato della basilica, era la sua isola.
Frutto di mesi di lavoro meticoloso, passione e dedizione, il presepe all’Isola di Camogli è molto più di una semplice Natività: è un capolavoro di artigianato e amore per il proprio territorio. Un vero omaggio alle tradizioni locali e alla magia del Natale, realizzato da un gruppo straordinario di volontari, gli “Amici del Presepe”che hanno raccolto la dimenticata eredità degli anni Ottanta, riportando in vita un progetto che incanta residenti e visitatori, anno dopo anno.
Allestito dunque nei locali di via dell’Isola 3, questo presepe è un viaggio emozionante tra i colori e le atmosfere di Camogli.
Ogni dettaglio racconta il borgo: dal porticciolo ai vicoli, dai locali e stabilimenti balneari lungo la passeggiata, fino alle tradizionali case dai colori pastello. La cura artigianale è straordinaria e ogni anno l’opera si arricchisce di nuovi particolari. Così, il celebre Dragun, il tipico sciabecco ligure, solca il golfo, mentre le luminarie della basilica di Santa Maria Assunta e delle case si riflettono nel mare, creando un gioco di suggestioni che cattura lo sguardo e invita a perdersi nella bellezza dei dettagli.
La scena si dipana dal mattino fino all’imbrunire arricchita, per renderla più verace, dal rintocco delle campane, dai garriti dei gabbiani e dalle sirene delle navi.
Ma questo presepe non è solo un’opera d’arte, è anche un simbolo di solidarietà. Basta inserire una moneta da uno o due euro per attivarlo, e il ricavato viene devoluto a scopi benefici: dall’acquisto di un defibrillatore per l’asilo Umberto I, a donazioni per la scuola dell’infanzia di Ruta e i volontari del Soccorso.
La quarta edizione, esposta lo scorso anno nell’abbazia di San Fruttuoso, ha raccolto fondi per una sedia per disabili destinata alla comunità. Un progetto che non smette mai di stupire e di far del bene, unendo tradizione, bellezza e generosità in un’esperienza unica.
“Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all’isola che non c’è”.
Cit. L’Isola che non c’è. Edoardo Bennato 1980.
In Copertina: Foto di Claudio Bottaro. Gennaio 2025.