Si staglia imperioso sul Capo di S. Chiara a dominare la spiaggia di Sturla e il Borgo di Boccadasse. Il castello Türke venne eretto nel 1903 dall’architetto fiorentino Gino Coppedè già progettista, fra le altre, di opere assai apprezzate quali il castello Mackenzie prima e quello Bruzzo poi.
Il successo riscontrato per questo suo fiabesco immaginare gli valse numerose committenze da parte della più ricca borghesia cittadina. Sua, ad esempio, anche la firma sulla villa che porta il suo nome in Via Rossetti nel quartiere di Priaruggia e, soprattutto, sulla scenografica e faraonica realizzazione dell’Expo d’Igiene Marina e Colonie del 1914 in occasione della quale, tra Piazza della Vittoria e Piazza Verdi, ideò una vera e propria città nella città.
Per quanto concerne il castello di Sturla la forma adottata è un miscuglio di linguaggi, detto “floreale” in cui si armonizzano diversi stili; dal borghese al moresco, dall’assiro babilonese al medievale, con citazioni del Palazzo della Signoria della natia Firenze, fino al gotico e al neoclassico.
Il Castello Türke, o “del Turco” come comunemente identificato dai residenti del luogo, fa ormai parte di uno degli scorci paesaggistici più suggestivi della città.
L’Expo d’Igiene Marina e Colonie del 1914, è un argomento poco citato. Una tale esposizione sembra non prevedere l’ingresso del Regno d’Italia in guerra, una manifestazione che esalta i commerci e le novità tecniche, quindi la pace. Gino Coppedé trovò nella borghesia genovese i suoi committenti ideali. Ricordo anche il condominio n° 9 di corso Firenze, palazzo Bogliolo.
I vecchi genovesi raccontavano, più di 50 anni fa che la villa/castello durante la 1 guerra mondiale ospitò una spia tedesca o un militare tedesco che, armato di cannocchiale spiava i movimenti navali in entrata e uscita dal porto (anche militare) di La Spezia….