Varcata la Porta di S. Andrea, svoltando a sinistra s’imbocca Via di Ravecca, probabilmente il caruggio più antico della città. Ravecca, infatti, è l’evoluzione fonetica di Ruga Vecchia termine con il quale nel medioevo s’indicava una strada maestra fra due ali di palazzi. Tutta la contrada che si snoda a mezza costa, parallela alle murette, ne assume il nome.
Al civ. n. 1r in una piccola nicchia semicircolare con tettuccio in ardesia e basamento di stucco, la Madonna della Misericordia, copia dell’originale del sec. XVII-XVIII, conservata nel museo di S. Agostino.
Proseguendo, al civ. n. 3 un’altra minuscola nicchia priva di cornice sempre con tettuccio in stucco e base in ardesia al cui interno è ricoverata una Madonna col Bambinello anch’essa in stucco. Sul trave del portalino l’epigrafe: “Visitavit et Fecit”.
All’angolo con Vico Gattilusio, il cui nome trae origine dalla nobile famiglia (in realtà furono anche pirati) che tra il 1262 e il 1462 fu signora di Metelino (Mitilene in Grecia) ed ebbe numerosi fondaci in giro per l’oriente, un’edicola di San Giovanni Battista del sec. XVII. Un tempietto classico in marmo decorato con motivi ad intarsio. La statua marmorea raffigura il santo nel consueto atto benedicente, il bastone pastorale e l’agnello ai piedi. Il libro appoggiato su un tronco d’albero da cui spunta un serpentello. Sulla roccia cui poggi il piede il santo, una minuscola figura di bambino a cavalcioni.
Sul piedistallo si legge. “De. Mense. Mail. 1616”, nella trabeazione. “Vicini. Hvivs. Contractae. Hanc. Statvam. S. Io. Bap. Erigendam. Esse. Cvravere. Sulla base infine: “Sic Hvmilis. Qvisnam. Clamanti. Voce. Potatvr. Severiore / Qveit. Vita. Fvlgere. Permini”.
Questa breve deviazione laterale verso le murette costituiva in passato il passaggio dei doganieri al loro posto di guardia. Fino al 1858 il caruggio era popolarmente identificato come “Vico Spuncia cù”, forse per sottolineare i modi non propriamente garbati con cui le guardie effettuavano i loro controlli.
Al civ. n. 5 sul muro all’altezza del primo piano fra due finestre brani di un dipinto in cui è solo riconoscibile un disegno a rombi di colore rosso.
Di fronte al 30r. la tipica insegna in marmo di una vecchia tripperia. S’incontrano poi alcuni portalini, stipiti in pietra nera di Promontorio.
Al civ. n. 50 un tabernacolo con Madonna con Bambino del sec. XVI- XVII. La nicchia poco profonda la fa pensare più adatta ad un dipinto che ad una statuetta. L’originale è andato perso ed è stato sostituito con una moderna e anonima ceramica in rilievo. Alla base è inciso il monogramma di Maria con la corona.
Via Ravecca non è solo un percorso nella storia ma anche un viaggio nel gusto e nella tradizione:
al 19r. “La Sciamadda”, rivendita di torte e farinate, al n. 48 “Cibo e Libri”, un originale locale in cui è possibile consumare pasti etnici e salutistici in compagnia di un buon libro, al n. 72r. “L’Antico forno Patrone”, dove assaporare, fra le innumerevoli specialità, la migliore focaccia dei caruggi.
Percorso il budello di Ravecca si sbuca in Sarzano, nel cuore medievale di Genova, sotto lo sguardo severo ma indulgente del campanile di S. Agostino e allora, per dirla come il poeta, all’imbrunire, si palesa in tutto il suo solare splendore.
“Un chiarore in fondo al deserto della piazza sale tortuoso dal mare dove i vicoli verdi di muffa calano in tranelli d’ombra. In mezzo alla piazza, mozza la testa guarda senz’occhi sopra la cupoletta.
Una donna bianca appare a una finestra aperta.
E’ la notte mediterranea”.
(Canti Orfici, Dino Campana).
Grazie. La prossima volta che percorrero Via Ravecca sarò molto più attento alle sue particolarità.
Bello, questo pezzo su Via Ravecca. Personalmente, devo dire che ho una particolare attrazione per questa parte di Genova : da Via Ravecca, si raggiunge Sarzano, dove è nato il primo nucleo, da cui sarebbe sorta la città. Ravecca è viva, colorata, fiancheggiata da “mattonate”, che conducono alle Mura del Barbarossa. Siamo nel cuore di Genova, nella sua parte più antica..
Bellissima questa parte di Città, appetibile anche dal punto vista residenziale. Centro città poco traffico automobilistico, poco rumore, Stazione della Metropoolitana.
Non finirò mai di ringraziarvi per quanto fate. Riscoprire dei luoghi che magari si percorrono senza veramente “vederli” è impagabile. Grazie infinite.
Grazie Maria Rita. Continua a passeggiare con me con il naso all’insù. Attenta solo a dove metti i piedi.
Bellissima la mia ‘Zena….via di Ravecca scoperta da poco ma con le vostre indicazioni, la prossima volta cercherò tutte le particolarità segnalate. Grazie !!!!
Ora Ravecca è diventato anche un pullulare di locali e trattorie che la sera ravvivano il quartiere. Unico neo, per quelli come me che da bambino hanno frequentato quei luoghi, la scomparsa,lato Sarzano, del ritrovo della Vecchia Genova al cui posto oggi sorge un ristorante di carni pregiate.
Sto per visitare Genova. Leggervi mi ha messo la frenesia di conoscela
Grazie Maria, mi fa molto piacere averti stuzzicato la voglia di conoscerla (che è poi la mia ambizione) e spero di esserti utile nel fornirti spunti fuori dai soliti tinerari.