“Bacan d’a corda marsa d’aegua e de sä
Che a ne liga e a ne porta ‘nte ‘na creuza de mä”.
“Padrone della corda marcia d’acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare”.
Cit. da “Creuza de mä” 1984 di Fabrizio De Andrè.
“Bacan” non significa solo “padrone” in senso materiale ma anche, e soprattutto, “responsabile” in senso etico e morale.
Siamo tutti, noi genovesi, responsabili di questa gomena che ci lega, ci unisce in un caruggio di mare, per renderci partecipi dei nostri destini.
Responsabili di portare la nostra barca ad ormeggiare sicura in porto.
A mio modestissimo parere i più bei versi mai scritti su Genova capaci di racchiuderne in poche parole l’essenza più intima e profonda.
La Grande Bellezza…
“Bacan da corda”…
…secondo me è una chiara citazione relativa a un particolare (apocrifo, credo) di un certo tipo di rappresentazione della via crucis.