Salita Pallavicini che unisce via Luccoli con via XXV Aprile prende il nome dall’omonima nobile famiglia originaria del piacentino, presente in città fin dal 1200.
Il capostipite del ramo genovese fu un tal Nicolò il cui figlio Giovanni, sposando Maria Fieschi, divenne nel 1225 influente Consigliere della Repubblica.
Un altro Giovanni nel 1353 fu, per conto degli Sforza di Milano, Governatore di Genova.
Benedetto nel 1430 riscattò dai Saraceni il Re di Cipro.
Nel 1460 Babilano fece entrare la famiglia Pallavicini in quella dei Gentile: Antoniotto di Babilano nel 1489, Gio Batta di Cipriano 1517, Lazzaro di Nicola 1669, Opizzo di Paolo Geromino 1686 e Lazzaro Opicio di Geromino 1766, furono cardinali.
Nel 1528 con la riforma degli Alberghi i Pallavicino costituirono il sedicesimo Albergo.
Agostino di Stefano 1637,Gio Carlo di Paolo Geromino 1785 e Alerame di Sebastiano 1789 indossarono il mantello dogale.
Lunghissimo poi l’elenco di senatori, vescovi, ambasciatori, magistrati e uomini d’arte e numerose le ricche dimore delle quali forse la più prestigiosa è Villa delle Peschiere in via San Bartolomeo degli Armeni.
Il caruggio ospita al civ. n. 3 una pregevole edicola votiva di Madonna col Bambino a forma di medaglione.
Vicino sul lato del palazzo bombardato durante la seconda guerra mondiale resistono invece ancora tracce di fregi, archetti e laterizi medievali.
In Copertina: Salita Pallavicini con in primo piano il locale “La Cantina Clandestina”. Foto di Giovanni Cogorno.