Quando intorno alla millenaria Abbazia di San Bartolomeo c’era solo una verde e disabitata collina che precipitava nel Fossato; un fossato (ö fossôu) così ripido e scosceso, sino all’avvento dei mezzi a motore e all’apertura (nella seconda metà dell’800) dell’omonima via attuale, da essere difficilmente percorribile e, per questo, fuori dalla rete di strade e sentieri romani.
Per secoli quella di S. Bartolomeo, è rimasta una boscosa isolata valle ideale rifugio per custodire l’Abbazia, costruita “extra muros Ianuae” alla fine dell’ XI secolo (1064), in un anfratto solitario lontano dalla marina e sotto le falde del colle.
Progettata, come la cattedrale di San Lorenzo, in stile romanico-gotica ad imitazione delle forme, provenienti dalla Francia e da tempo in voga in Lombardia e Toscana ; aveva caratteristicamente i muri con in basso pietre scure di Promontorio ben squadrate, e in alto, dai due metri circa in su, con mattoni bene ordinati.
Quando ancora non era sorto il popolare quartiere, ad uso e consumo del porto e delle industrie sampierdarenesi, che avrebbe riempito il Fossato e cementificato la collina.