storia di un celebre scrittore anglosassone… prodigo di ammirazione per le dame genovesi…
“Mi piacerebbe restare qui, preferirei non proseguire oltre.
Può darsi che vi siano in Europa donne più graziose, ma io ne dubito.
La popolazione di Genova è di centoventi mila anime: di queste due terzi sono donne e, almeno due terzi delle donne, sono belle, ben vestite, fini e leggiadre quanto si può senza essere angeli.
Gli angeli però, non sono molto ben vestiti, mi pare almeno quelli dei dipinti; non hanno che ali.
Queste donne genovesi sono incantevoli.
La maggior parte di queste damigelle sono vestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in una maniera più complicata, nove su dieci non hanno sul capo altro che un sottile velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia.
Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono neri occhi mediterranei e sognanti occhi castani.”
In “Innocenti all’estero” del 1867 questo il dolce ricordo femminile dell’autore delle “Avventure di Tom Sawyer”, Mark Twain.
Può darsi che vi siano in Europa donne più graziose, ma io ne dubito.
La popolazione di Genova è di centoventi mila anime: di queste due terzi sono donne e, almeno due terzi delle donne, sono belle, ben vestite, fini e leggiadre quanto si può senza essere angeli.
Gli angeli però, non sono molto ben vestiti, mi pare almeno quelli dei dipinti; non hanno che ali.
Queste donne genovesi sono incantevoli.
La maggior parte di queste damigelle sono vestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in una maniera più complicata, nove su dieci non hanno sul capo altro che un sottile velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia.
Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono neri occhi mediterranei e sognanti occhi castani.”
In “Innocenti all’estero” del 1867 questo il dolce ricordo femminile dell’autore delle “Avventure di Tom Sawyer”, Mark Twain.
Forse nessuno scrittore straniero ha parlato in modo così ammirato entusiasta e gentile delle donne genovesi.Mi meraviglia che ne abbia viste molte biondissime,probabilmente le guardava con un particolare stato d’animo. Comunque,anche a distanza di molti.anni, accettiamo con gioia la sua ammirazione e gliene siamo grate.