Terza scena secondo atto del Percorso iniziatico del romantico Parco di Villa Pallavicini a Pegli: Castello del Capitano
Giunti alla sommità del colle si deduce che il borgo oggi non più esistente era governato da un valoroso Capitano, che abitava nel castello ora diroccato (il marchese volle farlo costruire da Canzio secondo il tipico immaginario ottocentesco del castello medievale: con un’alta torre, le merlature, le vetrate colorate, il ponte levatoio).
“Le persone sono come quelle finestre di vetro a specchio. Brillano e luccicano quando il sole è alto, ma quando arriva l’oscurità, la loro vera bellezza si rivela solo se vi è una luce all’interno”
(Elizabeth Kubler-Ross).
Andarsene via così, se possibile, dev’essere ancora più dura che in un giorno di sole… e già viene voglia di tornare…
“Andare via lontano a cercare un altro mondo, dire addio al cortile, andarsene sognando. E poi mille strade grigie come il fumo, in un mondo di luci sentirsi nessuno. Saltare cent’anni in un giorno solo, dai carri dei campi agli aerei del cielo. E non capirci niente e aver voglia di tornare da te”.
Cit. da Ciao Amore di Luigi Tenco.
La Grande Bellezza…
In copertina: il grigio dei tetti del centro storico. Foto di Leti Gagge.
No questa mi spiace non si può proprio confondere con nessun’altra costruzione umana. Buon Compleanno Lanterna. 890 anni e non sentirli. “Un faro che illumina dove il sole non arriva”.
La Grande Bellezza…
All’alba o al tramonto anche la parte più moderna del Porto Antico esercita il suo fascino e persino il mare non può far altro che fermarsi a guardare.
Dopo tanto vagare il mare disse al sole che al tramonto si stava rinfrescando nelle sue acque: “Che bella questa città sembra una sirena. Mi fermo qui sono a casa”.
La Grande Bellezza…
Il cielo borbotta sinistri presagi su uno scorcio che sembra un angolo agreste di un Borgo medievale. No non siamo in Provenza ma in un nido arroccato sulla scogliera di Quinto al mare.
Bistrot parigini nel quartiere latino? no “La sosta degli artisti” in Piazza San Donato con il cinquecentesco portale del palazzo De Benedetti, testimone impassibile di glorie passate.