Via dei Sansone

Da salita S. Leonardo si dipana via dei Sansone, una “creuza” nella quale il tempo sembra essersi fermato.

La stradina, per secoli viale d’accesso al convento di San Leonardo, prende il nome da una antica famiglia di origine savonese che qui aveva eretto le sue dimore.

Peccato solo non ci siano più gli schiamazzi dei ragazzi che hanno segnato la mia gioventù in una Carignano incantata!

“A Genova. Poco fa, come tornavo da S. Maria di Carignano, ho sentito la tristezza opprimente dell’Italia, tristezza incomprensibile poiché l’italiano è allegro. Perché queste stradette chiassose mi provocano una malinconia così singolare? (Julien Green)”.

La Grande Bellezza…

La Tomba di Antonio Grimaldi

Sul lato del Portale di S. Gottardo della Cattedrale di S. Lorenzo che si affaccia dell’omonima via si trova una curiosa tomba in arcosolio.

Si tratta del monumento funebre del XIII sec. di Antonio Grimaldi, strenuo difensore di Famagosta, fino al 1895 custodito nella Commenda di San Giovanni di Prè.

Opera di pregevole fattura concepita a baldacchino con prospetto decorato con la rappresentazione dei quattro evangelisti, detta anche “tetramorfo” (rappresentazione iconografica composta da quattro elementi di origine mediorientale): da sinistra a destra Luca (il bue alato), Giovanni (l’aquila), Matteo (l’angelo), Marco (il leone alato) e, al centro, il Padre Eterno.

Antonio Grimaldi nel 1402 venne inviato dal Maresciallo Boucicault reggente della Superba al comando di tre galee in soccorso di Famagosta assediata dal re di Cipro Giano di Lusignano. Dopo averla liberata ed essersi stabilito alcuni mesi a Nicosia, il valente comandante rientrò a Genova da eroe.

Poco tempo dopo, approfittando dell’assenza del genovese, il re di Cipro ripeté l’assalto costringendolo a ritornare sull’isola per difenderla nuovamente. Antonio dopo aver conquistato alcuni legni catalani e veneziani, alleati del re cipriota, nello scontro morì da eroe.

La Grande Bellezza…

 

 

Salita San Leonardo

“La mia città dagli amori in salita,
Genova mia di mare tutta scale
e, su dal porto, risucchi di vita
viva fino a raggiungere il crinale
di lamiera dei tetti”.

(Giorgio Caproni)

In questa creuza di Carignano che collega Via Fieschi con il complesso monumentale di S. Ignazio (sede oggi dell’archivio di Stato) nel ‘600 aveva dimora la bottega di Domenico Piola.

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La casa dei Piola. “Hostis abi, Limina Time”. “Nemico Vattene, Temi questa casa” recita il motto sul trave. Foto di Anna Armenise.

 

Chissà quante volte il celebre maestro del Barocco genovese la avrà percorsa affannato e ispirato.

Nel ‘900 ospitò anche la principale sede cittadina del Partito Comunista Italiano.

La Grande Bellezza…

Vico di santa Rosa

Sembra uno scorcio frutto della maestria di Monet…

e invece non è la mano del grande impressionista francese bensì quella inesorabile del tempo che traccia le sue pennellate sui vissuti muri dei caruggi.

“Le case così salde nei colori | a fresco in piena aria, | è dalle case tue invano impara, | sospese nella brezza | salina, una fermezza | la mia vita precaria”.

Giorgio Caproni

“Rosa,
Rosa di una rosa
Rosa torturata
Rosa amata
Rosa,

Rosa ballerina
Rosa bambina”.

Incipit di “Unica Rosa” di Ivano Fossati.

La Grande Bellezza…

Partimmo in Mille

…”cari fratelli dell’altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo in cento l’identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli..”.

Cit. da Il Testamento di Fabrizio De Andre’.

La Grande Bellezza…

Sbirciando i Truogoli

Sopra l’archivolto di Via Balbi 126 a/r la statua marmorea con aureola in ferro di San Giovanni Battista del XVIII sec.  veglia sulla suggestiva Piazza di Santa Brigida. Sbirciando s’intravvede la copertura degli omonimi Truogoli.

I Truogoli originali costruiti a metà seicento non ci sono più. Nella versione in cui li possiamo ammirare noi oggi si presentano in conformazione ridotta e sono stati ricostruiti nel 2006 utilizzando solo porzioni delle vasche originali in pietra. Riedificate anche le strutture di copertura e ripristinata la pavimentazione.

“I Truogoli di Santa Brigida”

La Grande Bellezza…

In copertina: Foto di Stefano Eloggi.

Il Sarcofago in Vico del Campanile delle Vigne

Percorrendo il Vico del Campanile delle Vigne, ci si imbatte in uno strepitoso sarcofago del II sec. d.C. raffigurante la morte di Fedra. Nel 1304 venne utilizzato per conservare le spoglie mortali di Anselmo d’Incisa, astronomo, alchimista e medico personale di Papa Bonifacio VIII e di Filippo il Bello, re di Francia.

Trattasi di una fedele  copia poiché il prezioso originale è custodito presso il Museo Diocesano.

La Grande Bellezza…

Foto dell’autore.

Città di marmo bianco e nero

Al civ. 17 Palazzo Andrea Doria donato dalla Repubblica all’ammiraglio riconosciuto come “Padre della Patria” per averla liberata dall’occupazione francese. Il prestigioso portale di scuola toscana è per taluni opera di Niccolò da Corte e Gian Giacomo della Porta per altri, di Michele D’Aria e Giovanni da Campione. Ricco di animali esotici e fantastici quali pavoni, lucertole, teste di montoni e leoni, sirene danzanti, uccelli che beccano fiori, grifoni, pesci mostruosi e altri animaletti.

Sopra l’architrave è scolpita l’epigrafe relativa alla donazione: “Senat. Cons Andreae De Oria Patriae  Liberatori Munus Publicum”.

“Il Portale con relativa iscrizione della donazione all’ammiraglio Andrea Doria da parte della Repubblica in segno di riconoscenza per averle restituito la libertà”

“Era difficile descrivere il sentimento che lo colse alla vista della prima città italiana, la magnifica Genova. Si innalzarono su di lui i suoi campanili policromi, le chiese rigate di marmo bianco e nero e tutto il suo anfiteatro turrito che all’improvviso lo circondò da ogni parte, nella sua raddoppiata bellezza… Non aveva mai visto Genova prima di allora…”.

Nikolaj Gogol.

La Grande Bellezza…

Genova… vera ebbrezza

“L’antica cattedrale di San Lorenzo è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine”

(Cit. Mark Twain).

“… Genova. Qui mi parve veramente che l’agognato miracolo stesse per compiersi. Ancora oggi la splendida impressione di questa città combatte in me la nostalgia della rimanente Italia. Passai alcuni giorni di vera ebbrezza; ma fu certamente la mia grande solitudine in mezzo a queste impressioni che ben presto mi fece sentire l’estraneità di questo mondo, in cui mai mi sarei potuto sentire come in casa mia. Incapace di visitare secondo un piano regolare i tesori artistici della città, mi abbandonai senza guida ad una specie di sentimento musicale del nuovo ambiente in cui mi trovavo, e cercai prima di tutto il punto in cui avrei potuto fissarmi e godere tranquillamente delle mie impressioni.

(Cit. Richard Wagner).

La Grande Bellezza…

Il Mare di Settembre

Il mare di Settembre non si può spiegare, si può solo respirare.

“Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti

arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare”.
(Nazim Hikmet)

Di che incommensurabile fortuna godiamo noi che invece abbiamo il privilegio di viverlo e ammirarlo ogni giorno!

Nel blu cupo, azzurro turchese, verde smeraldo o grigio perla che sia, io e te uniti per sempre… e anche i pensieri, per un momento, cessano ammutoliti il loro moto perpetuo.

La Grande Bellezza…

In foto il mare e la spiaggia di Deiva Marina.