quando, agli albori del ‘900, davanti alla stazione Brignole a quel tempo in costruzione, gli appassionati assistevano all’ardimentoso spettacolo dei palloni aerostatici…
… quando si costruivano addirittura tribune per permettere al numeroso pubblico di ammirare curioso con il naso all’insù le ardite manovre degli impavidi piloti delle mongolfiere.
Quando nel 1903 in scio pròu sul campo chiamato”Velodromo” che occupava la zona dell’odierna Piazza Verdi vi fu l’ascensione del Pallone “Centauro”.
La struttura venne smantellata poco dopo appena terminata la costruzione della Stazione nel 1905.
In quello stesso spiazzo ma con il terreno di gioco disposto in maniera diversa nel 1913 verrà costruito, per ospitare l’Expo internazionale dell’Igiene, della Marina e delle Colonie dell’anno successivo, lo Stadium.
Tale impianto fu per un paio di partite, causa squalifica del campo di Via del Piano (il futuro Ferraris), lo spelacchiato terreno di gioco del Genoa per la 7^ volta campione d’Italia.
… quando l’antica chiesa dei Santi Pietro e Bernardo della Foce, distrutta dai bombardamenti del ’44, non era ancora stata ricostruita (1958)…
… quando in un primordiale Piazzale Kennedy costruito negli anni ’50 c’era già il luna park.
Allora si chiamavano Baracconi e, proprio come oggi, attiravano migliaia di persone che vi cercavano svago e magari, tra una frittella e uno zucchero filato, la vertiginosa ebbrezza delle montagne russe.
…da un lato bambine che, sorvegliate dalle mamme, giocavano forse al pampano, forse al salto della corda, dall’altro ragazzini che si dilettavano con le biglie o le grette.
In mezzo seduti sulla porta di casa altri preferivano chiacchierare mentre in primo piano un carretto parcheggiato con sopra una damigiana aspettava di essere consegnato o scaricato.
Nella zona adiacente le mura di Santa Chiara, lungo l’ultimo tratto di via Banderali si trova piazza del Cavalletto: fino a metà ‘800 la contrada era tutta uliveti e vigneti ed era attraversata dalle mura, che qui prendevano la forma detta in gergo militare “cavalletto”, da cui il toponimo.
Quando in fondo ad una elegante via Rivoli ottocentesca non c’era solo il mare ma anche gli stabilimenti balneari dei bagni della Cava.
Le grosse pietre del selciato costituivano testimonianza di come dalla sottostante cava si estraesse il materiale pietroso destinato alle costruzioni in porto.
La bimba di spalle sulla sinistra, probabilmente rapita da quello scivolo proiettato verso l’azzurro, interrompe i suoi giochi nella pozzanghera in primo piano.
… Quando in Piazza Cavour c’era la rampa che permetteva l’accesso alla sopraelevata. Fu demolita nel 1990 nell’ambito dei lavori di riorganizzazione degli spazi della zona per le Colombiadi del 1992.
Preziosa immagine che immortala in località Pratolongo di Montoggio la presunta casa natale di Giovanni Battista Perasso passato alla storia, secondo la tradizione, come il Balilla.
L’eroe che il 5 dicembre 1746 diede il via all’insurrezione anti austriaca pronunciando il famoso “Che l’inse?”.
Accanto ai familiari che posano per lo scatto si notano in facciata la corona e la lapide che attestano come l’edificio fosse stato dichiarato monumento nazionale.
Purtroppo della casa oggi sono rimasti solo i ruderi perché gli eredi non si misero mai d’accordo e la lasciarono cadere in malora.
Quando a Genova, davanti a Porta Soprana, capitava di incontrare Humphrey Bogart e Lauren Bacall incuriositi dalla casa di Colombo, sommersi dalla folla e braccati dai paparazzi.
La Bacall infatti nel 1954 visitò la la nostra città in compagnia del marito che si trovava in Liguria per girare alcune scene, con la coprotagonista Ava Gardner de “La contessa scalza”.
… e i Mille di Garibaldi suscitavano emozioni ancora troppo vicine per meritarsi la gloria del ricordo…
No, non siamo in qualche sperduta landa del Far West, ma alla stazione ferroviaria di Quarto inaugurata nel 1868 lungo la tratta Genova Chiavari.
I personaggi immortalati nello scatto a cavallo tra i due secoli non sono coloni, cow boys o sceriffi, ma operai, donne e capostazione, nostri concittadini.
Solo nel 1913 infatti divenne Quarto dei Mille in onore dell’impresa dei garibaldini partiti – appunto – dal celebre scoglio vicino allo scalo ferroviario.
Quando Portofino era l’ombelico di Hollywood e, ad esempio, fra i tanti la piazzetta era frequentata da John Wayne.
Quando il celebre attore, più che il cinematografico generale degli Yankees a suo agio sulla sella di qualche mustang indigeno, sembrava un vecchio lupo di mare a bordo del suo motoscafo.