Matteotti non era ancora stato orrendamente assassinato…
quando la Piazza era intitolata a Umberto primo ma, in ogni caso, il Campanile di San Lorenzo e la Torre Grimaldina erano lì, imperturbabili, al loro posto….
arrivavano dai moli del Porto direttamente al mercato ortofrutticolo di Corso Sardegna…
non c’era ancora il mercato… quando il bucato steso era la cifra della vitalità di un rione… quando le pietre per rifare il selciato le trasportavano i carri… quando le bestie si dissetavano all’arbio… il tutto, comunque e sempre, sotto lo sguardo benevolo di San Simone Stock…
c’era il mercato… quando le besagnine portavano i loro ortaggi e le signore della Genova bene, a piedi, in carrozza o tram, calavano dalle alture per fare acquisti…. già da tempo i Balestrieri della Repubblica avevano lasciato spazio agli affreschi del Piola….
quando da poco tempo Piazza San Domenico aveva, intitolata al Marchese benefattore, cambiato nome…
quando, come ogni piazza che si rispetti De Ferrari aveva il suo mercato… ma non la coreografica fontana….
non era ancora sinonimo del biscotto nostrano…
quando l’Ammiraglio ne volle la costruzione per irrigare i giardini del suo Palazzo ed essere autonomo dal punto di vista idrico…
quando serviva alle fabbriche della Repubblica per produrre polvere da sparo…
quando in inverno, sul lago ghiacciato, ci si andava a pattinare…
ora, prosciugato, è coperto dal campo sportivo….
a chi non poteva muoversi da bordo, il cadraio al riparo sotto la sua tendina, serviva una fumante scodella di minestrone genovese…
quando il Porto brulicava di navi da ogni angolo del mondo e questo antico mestiere non era ancora scomparso…
lasciava incustodita la sua Edicola… rapita dalle note del Diavolo…
quando l’ignoranza e il malaffare non si erano ancora palesati in maniera così sfrontata… ma anch’essi, in silenzio, ascoltavano i “Capricci” di Niccolò…
quartieri ricchi di vita e storia… erano rimasti solo cumuli di macerie….
quando i responsabili di tale scempio… avevano offeso e ripudiato la loro stessa Madre… dal 1981 in Vico dei Tre Re Magi, a perenne ricordo, la Colonna Infame… a testimoni Sant’Agostino e Giano Bifronte.