In piazza Valoria 6r, sul retro del palazzo Crosa Vergagni, si trova una Madonna col Bambino del sec. XVI-XVII.
Si tratta di un’edicola con tabernacolo a tempietto classico e due particolari colonne in breccia verde.
Nel timpano curvo spezzato un piedistallo vuoto e un gancio rammentano la presenza di un fastigio andato perduto. Intorno labili tracce di disegni a fresco e di una volta blu protetta da un tettuccio di ardesia.
Sotto la base due testine di cherubini e sopra altrettante portalampade in ferro battuto, oggi scomparse.
Il cartiglio recita l’epigrafe: “Mater Pieratis/ Ora Pronobis”.
Sotto ancora una piccola lapide ormai danneggiata testimonia i lavori di restauro del 1820.
Al di là del reticolo è visibile ancora il dipinto.
Al civ. n. 15 di Vico degli Indoratori si nota un medaglione marmoreo tondo che raffigura la Madonna col Bambino, Santa Caterina da Genova e San Giovannino.
La secentesca edicola, protetta da una pesante grata di ferro, è incisa in forte rilievo e in poco spazio racconta un’articolata scena: la Vergine con il braccio destro tiene in braccio il Bambinello, con quello sinistro si appoggia alla spalla di Caterina Fieschi che inginocchiata offre il suo cuore a Gesù.
Dal drappeggio, a completare il quadretto, spunta San Giovannino in posa di preghiera.
Vico dei Migliorini deve il toponimo dall’omonima famiglia nativa di Manesseno che qui dimorava nel medioevo.
In origine il caruggio proseguiva dritto e si raccordava con piazzetta Garibaldi e via David Chiossone.
Nel XVII sec. venne interrotto per la costruzione di palazzo Gerolamo Pallavicini al quale si accede da via XXV aprile al n. 12 e di cui diviene pertinenza.
Sopra il cancello una piccola lapide recita:
“Accesso al pozzo pubblico / a Givdizio degli Edili / Come da Atto 17. Ebre 1827. / Notaro Antonio Gaetano Gazzo.
In zona Banchi, in via al Ponte Reale 16r. è affissa una lapide e un medaglione con il ritratto in rilievo del patriota cattolico irlandese Daniel O’Connell morto a Genova nel 1847.
Recita l’epigrafe in sua memoria:
“Danieli Oconnello / vindici. Illi /Ivrivm. Civilivm. Atque. Sacrorvm / Hiberniae. Svae / Qvi. Qvvm. Romam. Iter. Haberet / His. In. Aedibus. Cessi. e. Vita / Idibvs. Maiis. An. M.DCCC.XLVII / Monvmentvm. Pecvnia. Collatit . Factvm / Anno. ab. Ortv. Eivs. C. / M.DCCC.LXXV.
Il bordo dell’ovale reca la firma dello scultore Federico Fabiano.
Sotto la lapide il piccolo medaglione in bronzo ornato di fogliami con inciso il testo:
“A Daniele O’Connell / che in nome di Dio / strenuamente propugnò / la verace Libertà/ Religiosa e Civile / della Sua Patria / nel 50 Anniversario / della Sua Morte / i Cattolici Genovesi / o.d.c.
Il bassorilievo è collocato nella posizione dove si presume fosse collocato il pozzo infestato dal mostro.
Narra la leggenda che il gallinaccio con la coda di serpe ammorbasse l’aria con il suo alito nefasto.
S. Siro, metafora della potenza della preghiera sulla falsità dell’eresia ariana, lo fece uscire dal pozzo impartendogli un deciso comando e lo condusse in mare dove annegò.
L’epigrafe scolpita sulla tavella recita:
Hic Est Puteus Ille / Ex Quo Beatissimus Sy / Rus Eps Ondam Ianven / Exthrasit Durum Ser / pentem Noie Ba / Xiliscum / In CCCCC/ LXXX.
In Piazza inferiore del Roso sul muro di contenimento del giardino del palazzo dell’Università di via Balbi n. 4 si trovano i resti di un’edicola votiva ed un’antica lapide.
Di quel che rimane dell’edicola ormai nel più completo abbandono non si hanno significative notizie.
La lapide invece racconta della concessione, riservandosene comunque i diritti, per l’utilizzo pubblico dell’acqua rilasciata dal proprietario Francesco Balbi:
In Via del Molo è presente un’imponente lapide che, all’interno di un elegante tempietto fra stemmi araldici e testine di leone, elenca i lavori di prolungamento dei moli avvenuti nel 1513:
DOM / Solerti Cvra Praestativm Virorvm: Io. Basta De Frachis Co. Carelli: / Andree De Ferrariis: Lavreti Lomellini Qvon Phi: et Thome Catanei: / Patrum Patriae / Tabvlarvm Clavsvra Optime Compaginata: Exhavsta Telone Aqva: / Repvrgato Coeno Post Annos CCXIII: Non Abso Gravi Impresa : ac / Labore: Fvndvm Maris Dvvm Palmorum: ad Dvodeviginti Fvit / Restitvtvm: a Continente: Longitvdine Palmorvm DLXX: / Latitvdine Vero CCC: a Cataneorvm Ponte Vsqve ad Molem: ad / Maximvm Portvs et Commercii Fvndo Deficiente Commodvm / Io Avgvstino Illvminato Tabellione: et / Avgvstino Signorio Svndico / Opvs Accvrate Procvrantibvs Absolvtvm a Qvinta Ivli ad / Vicesimam Octavam Sept / MDXIII.