Per anni il sovrapporta in stucco è stato abbandonato e trascurato.
Per fortuna è stato recentemente ristrutturato riportando i colori e i decori al loro originario splendore.
Non è dato sapere con certezza a chi sia dedicata la statua protetta, all’interno della nicchia da una grata, anche se sembrerebbe trattarsi di una generica Madonnetta.
In Copertina: Edicola in San Vincenzo 96a/r. Foto di Giovanni Caciagli.
Sul fianco, lato portale di San Gottardo, della cattedrale di San Lorenzo che si affaccia sull’omonima via pedonale numerose sono le testimonianze artistiche e storiche.
Fra queste due capolavori mirabili con un solo colpo d’occhio: sopra il superbo rilievo di San Giorgio che uccide il drago fra i santi Giovanni Battista e Siro;
sotto invece ecco una graziosa statuetta di marmo del XVII secolo che immortala, appoggiata su una mensola, la Madonna col Bambino e San Giovannino.
La tavella di San Giorgio in particolare è molto significativa perché, ritenuta la più antica rappresentazione cittadina del santo (XII-XIV sec ), non prevede la classica figura della principessa.
In Copertina: San Giorgio e Madonna col Bambino e San Giovannino sul portale di San Gottardo.
In salita superiore di San Gerolamo n. 58 si trovano due rilievi sovrapposti.
Sopra uno splendido medaglione marmoreo di Madonna col Bambino. In alto sulla sua cornice si legge l’epigrafe MATER PROVVIDENTIAE.
Sotto invece un rilievo in pietra nera con al centro il trigramma di Cristo e ai lati due scudi araldici.
In Copertina: Foto di Giovanni Caciagli.
In Largo Eros Lanfranco sull’angolo sud del Palazzo Antonio Doria (odierna Prefettura) si staglia una splendida settecentesca edicola marmorea bianca.
L’elegante tabernacolo accoglie la statua della Vergine che poggia su un basamento molto sporgente.
Dai riccioli della cornice spuntano ai lati due angeli in contemplazione, uno dei quali in posa da preghiera.
Al centro del fastigio a motivi curvilinei due teste di cherubini sottostanti il semi timpano che si slancia in cuspide.
In Copertina: La Madonna Assunta di Largo Lanfranco. Foto di Giovanni Caciagli.
In via Lomellini n. 8 si trova il prestigioso palazzo Cosma Centurione, anche Durazzo Pallavicini dai suoi successivi proprietari.
Nell’atrio, adornato da colonne doriche, della settecentesca dimora si trova un ninfeo che, sormontato da una conchiglia sulla volta, rappresenta Diana cacciatrice.
In Copertina: atrio di Palazzo Centurione in via Lomellini n. 8. Foto di Stefano Eloggi.
Sul portale di San Gottardo della cattedrale di San Lorenzo è incastonata una lastra con iscrizioni celebrative e stemmi araldici della famiglia Malocello.
Una schiatta originaria di Varazze che ebbe fra i propri esponenti ammiragli, diplomatici, senatori ed esploratori.
Nel 1231 si segnala un tal Barbone capitano di ben 15 galee. Nel 1241 Giacomo è almirante del Papa.
Nel 1339 Pietro è l’artefice, presso la sua villa di Sturla, dell’avvelenamento di Simone Boccanegra, primo doge di Genova.
Furono a lungo signori di Varazze e Albissola prima di cederla dietro cospicuo compenso alla Repubblica.
Nel 1528 con la riforma degli Alberghi furono ascritti nei De Marini.
Il casato si è da secoli estinto ma la sua gloria si perpetua nel nome dell’isola canaria di Lanzarote intitolata a Lanzarotto (o Lanzerotto) l’esploratore che la scoprì nel 1312.
In Copertina: la lastra dei Malocello.
Nella zona di Sottoripa la Scura allo sbocco dello strettissimo caruggio di vico della Madonna con via del Campo si trova un tabernacolo vuoto.
L’edicola conteneva un tempo una Madonna che dava il nome all’omonimo vicolo.
Il tempietto, decorato con riccioli a volute e sormontato da due teste di angeli con raggiera, versa nel più completo degrado.
In Copertina: Edicola in Sottoripa la Scura. Foto di Stefano Eloggi.
In Via San Luca all’angolo con vico del Serriglio si incontra un grande medaglione ovale in marmo.
La cornice è scolpita con cherubini alati e sulla mensola all base è inciso il motto SINE LABE.
La sei/settecentesca edicola in origine conteneva un dipinto di Madonna col Bambino oggi scomparso recentemente sostituita con una moderna immagine di Gesù.
In Copertina: Edicola in San Luca. Foto di Raffaele Repetto.
In Via di Canneto il Lungo, all’angolo con vico Valoria, al civ. 67a/r si trova un portale di San Giorgio che uccide il drago.
La rappresentazione è quella classica con il santo a cavallo che proviene da destra e ai lati della scena angeli alati.
Particolare in alto a sinistra la principessa inginoccchiata tiene al guinzaglio il drago sdraiato.
Tale immagine deriva dalla narrazione del finale della Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine in cui il vescovo descrive l’ingresso nella città libica di Salem della principessa con il mostro.
Il santo infatti dopo aver ferito e sottomesso il drago ordina alle guardie di legare al collo della bestia la cintura della principessa.
Ella può così condurlo docilmente in città dove il popolo grato e festante si converte alla fede cristiana ed assiste euforico alla sua uccisione.
In copertina: San Giorgio che uccide il drago.
Al civ. n 1r di Via al Ponte Calvi, quasi all’angolo con Sottoripa, si incontra l’edicola della Madonna della Misericordia.
La statuetta originale scomparsa è stata sostituita con una copia di discreta fattura.
La Vergine tiene in braccio un Gesù ormai grandicello.
Il tempio è realizzato con marmi policromi e alla base reca L’iscrizione:
Nostra Signora / del / Carmine / Anno 1816.
In copertina: L’edicola di Via al Ponte Calvi. Foto di Stefano Eloggi.