Edicola Vico Salvaghi

All’angolo fra Vico Salvaghi e Vico Gattagà si può ammirare la settecentesca edicola della Madonna col Bambino. I due caruggi devono il nome a due antiche famiglie di epoca medievale: gli Streggiaporco la prima, fondatori di San Marco al Molo, che si mutarono il cognome in “Serveghi”e Gattagà, appunto la seconda, dalla schiatta originaria di Voltri.

La Vergine e il Pargolo sono incoronati e sporgono dal basamento in ardesia sorretto da un cartiglio a forma di cuore la cui scritta è andata perduta.

Il panneggio degli stucchi occupa l’angolo dell’edificio degradando ai lati con due angeli alati e teste di cherubini.

In copertina: Edicola tra Vico Salvaghi e Vico Gattagà. Foto di Stefano Eloggi.

La Madonna degli Afflitti

All’angolo fra Via Giustiniani 29r e Via Chiabrera 19r è incastonata l’edicola della Madonna degli Afflitti. Il Medaglione marmoreo è secentesco mentre l’edicola in stucco è ottocentesca.

Agli angoli quattro grandi riccioli incorniciano la Vergine e reggono a coronamento una conchiglia con teste di cherubini, fregi floreali e il monogramma di Maria.

Il cartiglio ormai abraso reca l’epigrafe: “Consolatrix Afflictorum 1804″.

Censita dall’Alizeri  anche un’altra scritta oggi rimossa che recitava: ” Cui Morbum Cholericum Arcebat / Deiparae Virgini / Hoc Insignis Grazie Monumentum / Instaurabant / Salvati an. 1855, a ricordo della nefasta epidemia di colera che colpì la città in quell’anno.

Edicola sotto Porta Soprana

Sotto la torre nord di Porta Soprana è affissa l’edicola della Madonna della Guardia datata XVII – XVIII sec.

Nonostante l’evidente incongruenza con lo stile delle mura medievali del Barbarossa il tabernacolo barocco in stucco policromo fa la sua dignitosa figura. Sotto il tettuccio poco profondo la tradizionale raggiera dello Spirito Santo con il monogramma di Maria. Il dipinto con la Vergine e il Benedetto Pareto inginocchiato, di successiva datazione, di modesta fattura e di scarso valore, è incorniciato con classici motivi floreali.

Madonna della Misericordia in San Lorenzo

Sorveglia l’abside destro della Cattedrale verso Via San Lorenzo l’edicola della Madonna della Misericordia del XVII-XVII sec.
In cima due angeli reggono la raggiera con al centro una colomba che simboleggia lo Spirito Santo.
La statua della Madonna incoronata con ai piedi il Beato Botta è custodita all’interno di un raffinato tabernacolo protetto da un vetro.
Alla base l’epigrafe recita: “Avita Dei Param Religio Primum Decus Prolatae Viae”.

Edicola dei Portantini

In Piazza San Luca si nota la maestosa settecentesca edicola della Madonna col Bambino e i Santi commissionata dalla Società dei Portantini. Sulla cornice poggia un trionfo di cherubini e putti che attorniano la raggiera con la colomba simbolo dello Spirito Santo.

Alla base l’epigrafe recita: ” Quasi Rosa Plantata / Super Rivos Aquarum Fructificabit / Eccll. 39. 1735.

Il dipinto ad olio all’interno del tempietto è stato recentemente restaurato .

Edicola in Via San Luca

La statua della Vergine che reca in braccio il Bambinello, per altro mutilo di un braccio, è di pregevole fattura Ai lati del tempietto in marmo policromo due cariatidi e alla base un cherubino alato che reca una stemma abraso. Sul cartiglio in alto l’epigrafe: “Ut Appareret Eis Via”. Edicola di incerta datazione.

Edicola sulla Turris Matonorum

Sul lato di Salita del Prione, impossibile non notare la grande edicola barocca del sec. XVII – XVII, un dipinto su tavola che rappresenta la Madonna seduta con il Bambino in braccio, attorniata da vari santi e fedeli. Nonostante sia stata, circa un decennio fa, restaurata i colori risultano sbiaditi e l’edicola nel suo insieme denota incuria. Del grande angelo poi che sovrastava il timpano è rimasto solo il tronco.

Il tabernacolo, seppur poco profondo, è  di grande dimensioni ed incornicia la scena con motivi floreali modellati con lo stucco. Il timpano spezzato s’inserisce nella raggiera dove angeli in volo e teste di cherubini completano l’immagine.

San Giorgio di Via Luccoli 14

Superbo marmoreo portale tardo quattrocentesco con San Giorgio che uccide il drago in Via Luccoli n. 14. La rappresentazione è quella classica con il santo, lancia in mano sul cavallo all’assalto, che infilza il mostro. Due angeli in volo portano una corona di fiori con il trigramma di Cristo. Si notano anche due stemmi abrasi da cui spuntano due leoni rampanti.