In Via del Campo all’angolo con Vico chiuso Raggi si trova la secentesca edicola di Madonna col Bambino. Il tabernacolo, assai sfarzoso, presenta alla sua sommità un imponente motivo floreale con riccioli e boccioli di fiori. La grande raggiera risulta monca forse per non interferire il sovrastante arco dell’antico loggiato.
Alla base del grande cartiglio il monogramma di Maria mentre la profonda e vuota nicchia, conteneva un tempo la statua, oggi scomparsa della Vergine.
In Via degli Orefici all’angolo con Via dei Conservatori del Mare è incastonata la settecentesca edicola di Sant’Antonio. La statua marmorea del santo poggia sulle nuvole da cui spunta la testa di un angelo. Il tempietto classico è decorato con stucchi con prevalente motivo floreale.
In Vico Sotto le Murette ci si imbatte nella settecentesca edicola della Madonna della Misericordia. La statua marmorea della Vergine rappresentata a braccia aperte è ricoverata all’interno di una profonda nicchia con la volta a forma di conchiglia. Dal moncone in basso a destra s’intuisce la presenza della figura, oggi sparita, del Beato Botta.
A sua volta la scena è incorniciata da una fastoso ed elaborato tabernacolo barocco in stucco.
A detta degli esperti l’edicola è stata oggetto di un dozzinale restauro che ha deturpato, con tagli sommari alle volute del drappeggio e con il ripristino approssimativo degli angioletti, l’opera originale.
In Salita San Matteo all’angolo con Vico delle Fiascaie si trova la settecentesca edicola della Madonna dell’Immacolata Concezione.
Realizzata con stucchi policromi in classico stile barocco l’edicola in origine presentava ai lati due portalampada devozionali in ferro battuto e alcuni elementi, come ad esempio la raggiera lignea, dorati.
Il Vico delle Fiascaie trae origine secondo alcuni dall’ufficio incaricato di stabilire i prezzi dei vini situato nella vicina Salita del Fondaco, secondo altri dalla presenza in loco di una fabbrica o rivendita di fiaschi.
In Salita inferiore di S. Anna all’altezza del civ. n. 26 è collocata un’edicola in stucco del sec. XVIII che fa da cornice ad un dipinto, copia dell’originale perduto, che rappresenta S. Anna, la Madonna e San Giovanni Battista.
In Vico Casana, angolo Via David Chiossone, è affissa la settecentesca edicola della Madonna di Città detta anche Madonna Regina di Genova.
Si tratta, in un trionfo di decori in stucco, teste di cherubini, volute e disegni floreali di un classico esempio di barocchetto genovese: dalla nicchia sporge la statua marmorea secentesca della Vergine incoronata con in braccio il Bambino benedicente, anch’esso dotato di corona.
Alla basse del tempietto il cartiglio recita:
Svb Tvvm Praesidivm.
L’origine del toponimo Vico Casana risale al turco “Chasana” che significa “stanza del tesoro” riferito al sultano di Costantinopoli e associato poi nel Medioevo all’istituto creditizio del Monte dei Pegni.
Via David Chiossone invece rimanda al nome del medico e scrittore di racconti popolari ottocentesco fondatore dell’omonimo ospedale per ciechi.
In Sottoripa all’altezza del civ. 17r. alzando lo sguardo sopra le saracinesche degli esercizi commerciali si può ammirare quel che rimane dell’edicola settecentesca della Madonna Assunta. Purtroppo l’elaborato tabernacolo barocco, i cui decori sono solo intuibili, risulta in pessime condizioni.
Non si hanno notizie del dipinto originario che è stato sostituito con una dozzinale riproduzione della Madonna della Guardia.
Tra Via San Luca e Vico San Raffaele sotto l’archivolto si rimane abbagliati dalla maestosa edicola settecentesca della Madonna col Bambino.
Vico San Raffaele trae il nome dalla chiesa gentilizia dei Dinegro Demari sconsacrata e trasformata in magazzino nel XIV sec.
L’edicola in stucco policromo presenta un classico tabernacolo con timpano curvo spezzato. che si inserisce in una cornice assai scenografica e ricca di elementi: cherubini alati, decori floreali, sinuosi drappeggi che disegnano il profilo della stessa fino a curvarsi nell’arco sottostante.
Spettacolare l’angelo che spunta sotto il tettuccio a reggere il drappo sotto il quale si dipana la scena.
Peccato per i soliti irrispettosi cavi penzolanti.
Il cartiglio recita:
Cvm Illa / Dominvs in Veti / Onem Inimorvm / Nostrorvm.
Tra Vico Doria e Piazza San Matteo all’angolo di Palazzo Branca D’Oria si trova la settecentesca edicola della Madonna dell’Immacolata Concezione. Un tempietto concepito con una forma classica assai semplice ma anche, sarà il contesto, assai elegante, impreziosito da una ghirlanda di fiori.
L’edicola è coperta da un tettuccio in ardesia mentre la statua della Vergine è protetta da una poco invasiva croce in ferro battuto.
In Salita dei Re Magi al civ. n. 2 si possono ammirare sia un bel portale che la settecentesca edicola della Madonna col Bambino e San Giuseppe. Il marmoreo medaglione originale è stato rubato ed è stato sostituito con un calco di quello altrettanto pregevole di Vico del Fico n. 9.
Nella composizione originale non comparivano né le nuvole né il piccolo angelo volante e il fondo era piatto. La Vergine – come nella versione attuale – era rappresentata in piedi nell’atto di porgere il bambino al Santo che, a differenza di quanto vediamo oggi in una postura di stupore, era in ginocchio e assorto in preghiera.
Meriterebbe apposita lapide ricordare che in questa casa il 30 dicembre 1774 ebbe i natali il celebre poeta dialettale e archivista della repubblica Martin Piaggio.