Particolare di quest’edicola è il fatto che la statua della Vergine con il Bambinello è ricoverata all’interno di una nicchia semicircolare che sovrasta il portale.
Alla base l’epigrafe recita: “Venite. Ascendamvs. Ad Domus.Dei – PS. 1 C.2. V.3.
Gli storici dell’arte non sono concordi sulla datazione.
A questo palazzo è legata un’altra curiosità che rimanda ai resti della chiesa di San Vittore di cui resta traccia nell’edificio.
La chiesa di San Vittore fu fondata nel 1156 per ospitare i pellegrini e demolita nel 1836 dai reali piemontesi per espandere gli spazi del loro attiguo palazzo.
Nel cavedio della vicina chiesa di San Sisto in Via Prè sono infatti ancora visibili brani della navata sinistra e un mozzicone del millenario campanile.