Il toponimo di Vico dell’Oliva fa riferimento alla presenza in loco nel medioevo del mercato dell’olio.
Probabilmente da qui ebbe origine l’omonimo casato degli Oliva che si accorpò, a seconda delle schiatte, a quello degli Usodimare, dei Negrone, Cattaneo e dei Grimaldi.
I membri di quest’ultimo, come testimoniato dalla loro presenza in S. Maria di Castello, costituirono il ramo più noto quello appunto dei Grimaldi Oliva.
Al civ. n. 3 del caruggio all’interno di una loggia tamponata del XIII sec. si trova lo stupendo sovrapporta con San Giorgio che uccide il drago.
Curioso il fatto che, rispetto alla scena classica, manchi la principessa.
La cornice del cinquecentesco portale di autore ignoto è sorretta sugli stipiti da due telamoni. Sullo sfondo fregi, decori e fogliami, in alcune parti purtroppo danneggiati, sono magistralmente lavorati.
Ai lati gli stemmi delle due famiglie retti da quattro putti ciascuno.