« Un uomo solo è al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi » con queste lapidarie parole iniziò una famosa radiocronaca ciclistica di Mario Ferretti. La celebre frase entrata nel patrimonio giornalistico sportivo degli italiani fu pronunciata dal cronista all’apertura della radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terzultima tappa del Giro d’Italia del 1949.
Protagonista assoluto di quegli anni era Fausto Coppi il Campionissimo, soprannome che in passato era appartenuto a Costante Girardengo che ebbe i natali si a Castellania in basso Piemonte ma che, avendo sposato una genovese, un po’ genovese lo è diventato.
Nel memoriale che Fausto Coppi aveva pubblicato in esclusiva su “Oggi” c’era anche il racconto dell’inizio di quella storia d’amore:” Nell’agosto del 1940, esattamente il giorno 29, avevo conosciuto sullo stradone che porta a Villalvernia, la statale 35, una ragazza di Sestri, Bruna Ciampolini, che cinque anni dopo sarebbe diventata mia moglie. Il giorno che le parlai la prima volta stavo pedalando in un breve allenamento. Sono sempre stato timido, ma quella sera, vedendola sola, presi finalmente il coraggio e frenai”…
“Fu mio fratello Serse ad informarsi : si chiama Bruna Ciampolini, ha diciotto anni e proprio quest’anno è diventata maestra.
Viene da Sestri, vicino a Genova e si trasferita a Villalvernia per sfuggire ai rischi di bombardamento della sua città”.
Cosi Fausto interrompe un giorno l’allenamento, scende ed inizia a parlare con Bruna.
Ma i giorni sono contati, c’è la guerra ed il Campionissimo deve partire.
Si ritroveranno a guerra finita per poi sposarsi il 22 novembre 1945 a Sestri Ponente, nel quartiere dove andranno a vivere da sposini nella casa dei genitori di lei.
L’appartamento, condiviso con i suoceri, era al terzo piano di un edificio d’angolo tra Via Donizetti e Via Sestri, a poca distanza dal tratto di Via Travi che, per iniziativa dei ciclisti sestresi, è stato intitolato al campione. Coppi infatti spesso frequentava nel quartiere il negozio di Via Puccini di articoli e cicli sportivi del suo amico Azzari.
Qui sulla facciata del palazzo nel 1991, alla presenza della figlia Marina (che in quella casa era nata nel ’47), è stata affissa la targa dall’allora Presidente della Ciclistica Sestrese, Attilio Canneva, e realizzata dall’Arch. Enzo Rossi, nonché dallo scultore Giuseppe Bottaro.
Gli intarsi in rame sulla lastra d’ardesia rappresentano il volto del campione, la Galleria del Turchino (per ricordare i successi nella Milano-Sanremo), la stilizzazione di una gru della Fincantieri (per ricordare la presenza a Sestri Ponente del campione) e una stilizzazione della Tour Eiffel (per ricordare i successi francesi di Coppi).
”Al Giro d’Italia – ricorda Bruna – quando correva per i colori della squadra di Learco Guerra di averlo visto cadere ,proprio a pochi metri, e rialzarsi tutto sanguinante. Lo spavento di quel giorno le è rimasto sempre nel cuore”. Per questo non amava seguire Fausto nelle corse. Proprio alla fine di una corsa, a Lugano, Coppi incontrò Giulia Occhini quella che i giornali definirono “la Dama Bianca”. E la relazione con Bruna finì. Nonostante ció i coniugi Coppi, anche se i loro destini avevano ormai preso strade diverse, rimasero insieme come prassi del tempo, a crescere Marina a Sestri Ponente.
Io ero una ragazzina e nel.pomeriggio studiavo assieme a una mia compagna Eravamo tutt’e due tifosissime di Coppi e ascoltavamo sempre la radiocronaca del giro. In seguito abbiamo anche seguito la storia d’amore con la dama bianca . Poi sono passati anni ed ero già laureata quando Coppi è morto e mi sono sentita molto triste perché avrebbe potuto essere salvato con una diagnosi tempestiva.