Le Mura degli Zingari con relative calate furono costruite nella seconda metà del’ 800 grazie al munifico contributo del Marchese Raffaele De Ferrari, Duca di Galliera, che fece ammodernare il porto, riportandolo all’antico splendore. Per la faraonica impresa il Duca donò alle esangui casse del comune venti milioni di lire, una cifra impronunciabile per l’epoca.
Oltre alla costruzione dei Moli Galliera, Lucedio e Giano il Duca finanziò tutta una serie di interventi minori fra i quali, gli approdi di Santa Limbania, San Lazzaro (Ponte Colombo) e, appunto quello relativo alla risistemazione del tratto compreso fra la chiesa di San Benedetto del Molo e la Villa del Principe proprio davanti alla Stazione Marittima.
Questo un tempo era il sito della Porta e annessa chiesa di San Tommaso, il leggendario varco che permetteva all’ammiraglio Andrea Doria di accedere direttamente all’imbarco dove sempre erano schierate le sue dodici galee in assetto da guerra pronte a salpare.
Il tratto di mura si trova sotto il piano stradale di Via Adua, all’altezza di quelli che erano un tempo i giardini degradanti sul mare della Villa del Principe. Ne resta traccia nella spettacolare Loggia della quale restano solo nove degli originari dodici filari di colonne.
La zona, nonostante periodiche bonifiche, versa nel più completo degrado, sporca e occupata dai senza tetto come residenza. Nel corso degli anni è stata utilizzata come rimessa e officina dei mezzi dell’Amt e deposito delle auto sequestrate dai vigili. Oggi il cinquecentesco loggiato ospita persino macchinari di una centrale termica.
D’altra parte il toponimo del sito deriva dal fatto che questo era il luogo deputato ad accogliere le carovane di gitani quando transitavano o sostavano in città.
In questi ultimi anni sempre piu navi da Crociera hanno Genova un porto di riferimento. Si valorizzino dovutamente le importanti Testimonianze Storiche !
Liguria e Genova hanno come principale risorsa il mare sfruttiamone tutte le opportunità.
se ghemmu cose belle è mettemmu sutta na cuverta , maniman se i veddan ne cunsumman .. belin che nesci … ma za a bellessa a lè de dx invece a rumenta a lè de sx… cumme demustran queste cose ..
Notizia storica di una parte della citta’ che interessa non solo chi abita a Genova.E’ storia di usi e costumi italiani del tempo. Da insegnare nelle scuole
Leggendo il libro di Maurizio Maghiani (La Regina Disadorna) la Calata Zingari viene descritta come luogo di sosta degli emigranti che aspettavano l’imbarco delle Americhe nei primi del 900
Probabile che, essendo di fronte all’imbarco, avesse avuto anche funzione di sosta.