Nel 1915 lo scultore Eugenio Baroni concepisce il famoso Monumento di Quarto dedicato all’impresa dei Mille e all’Unità d’Italia.
Il discorso di inaugurazione è tenuto da G. D’Annunzio che strumentalizza il coraggio dei Liguri e le virtù delle camicie rosse per promuovere l’ingresso in guerra dell’Italia.
La scultura rappresenta un muscoloso Garibaldi nell’atto di scrutare, all’orizzonte, la Libertà.
Vicino a lui i suoi soldati, nudi, pronti alla morte perché protetti dall’angelo della Gloria.
Per meglio rendere il concetto della forza d’insieme della scena, viene scelto come modello per il Generale, il camallo Bartolomeo Pagano, l’imponente futuro Maciste cinematografico.
Nel 2010 sullo scoglio di Quarto, per celebrare i 150 anni dell’impresa e della futura Unità d’Italia, viene issato il Tricolore e ricordata la data del 5 maggio 1860 composta con tutti i nomi dei Mille partecipanti alla spedizione.
Scusami se sono dissacrante ma a me il pensiero del camallo che fa il modello e di D’Annunzio che fa il discorso (mi par di vederlo) mi fa un po’ ridere.Forse perché gli atteggiamenti del Vate secondo me non si addicevano al carattere dei genovesi o forse perché questa grande impresa di Garibaldi non mi e’ mai piaciuta.
Tutto questo è molto bello. Ma quante ingiustizie ha subito il generale.
Storia di grandi uomini. .