discendente di Ercole…
“Per il tuo regno sarei disposto a sacrificare ogni mio soldato… io invece, per ogni mio uomo, sarei pronto a sacrificare me stesso…”
Queste le parole pronunciate da Leonida, re di Sparta in risposta alle minacce di Serse, imperatore di Persia.
Nel 480 a.C., in piene Olimpiadi, duecentomila persiani sono pronti ad invadere la Grecia.
I re ellenici, occupati nei giochi, non danno grande peso alla minaccia.
Solo Leonida, interpellato l’oracolo di Delfi, parte con i suoi trecento opliti e circa altri duemila confederati alla volta delle Termopili (agosto 480 a.C.) dove attende lo sbarco nemico.
Serse, confidando nella propria superiorità numerica, intima al re spartano la resa e di cedere le armi.
Questi, come tramandato da Erodoto, risponde “Vieni a prenderle”… Stermina oltre ventimila uomini, dando prova del coraggio e dell’organizzazione spartana.
Il secondo giorno, sconfigge gli “Immortali” il corpo scelto dell’imperatore.
Serse allora propone al re di arrendersi in cambio del titolo di Satrapo (governatore) di tutta la Grecia.
Ancora una volta Leonida risponde “sono un uomo libero e come tale morirò”.
Il terzo giorno, un pastore del luogo, rivela al re persiano l’esistenza di un altro passaggio, utile all’accerchiamento dei nemici.
Accortosi di ciò, il quarto giorno, Leonida ordina la ritirata dei soldati alleati e rimane con i suoi trecento opliti, la Guardia scelta.
Muore sul campo, protetto fino all’ultimo dai suoi soldati, pronti a morire, come il loro re, da uomini liberi.
Il suo sacrificio permette ai Greci di confederarsi e di sconfiggere a Salamina (settembre 480 a.C.) prima e, definitivamente a Platea (agosto 479 a.C.) poi, il pericolo persiano.
Grazie al coraggio e al sacrificio di Leonida siamo rimasti occidentali!
Cosa c’entra tutto ciò con la nostra storia?
Apparentemente niente… in realtà molto… quanti Leonida sono presenti nel nostro passato; ne cito solo alcuni:
I Liguri tutti che si batterono oltre un secolo contro la sottomissione a Roma, Il Senato di fronte all’aggressione del Re Sole nel 1684, il Balilla, il Carbone e il Popolo intero durante la rivolta del 1746 e la cacciata austriaca, i Fratelli Ruffini della Giovine Italia e l’apostolo Mazzini durante il Risorgimento, la Guardia Civica nei giorni del Sacco del La Marmora, i Partigiani della Seconda Guerra Mondiale…
Molto indovinato il paragone tra Leonida e i genovesi grandi o meno grandi che si sono battuti per la libertà della loro e nostra città.
Carissimo Vittorio è sempre bellissimo leggere la Tua Storia.
Hai notizie sulle Repubbliche Marinare e le loro Imprese.
Hai notizie sui Doria in particolare Marco Doria SINDACO DI GENOVA e papà dell’attuale Sindaco.Vi sono Libri o altro?
Grazie saluti.
Delle Repubbliche marinare non me ne occupo se non per quanto concerne gli incroci con la nostra di Repubblica. Di politici o similari attuali, in questo contesto, non mi interesso.
Dei Doria in generale e di Andrea in particolare ho raccontato a lungo in diversi post.
Riguardo a Leonida ricordo di aver dovuto, al liceo, tradurre un altro brano che riportava la tranquilla risposta di Leonida a coloro che esprimevano il timore per il numero degli avversari sostenendo che le frecce dei persiani avrebbero oscurato il sole: ” meglio! così combatteremo all’ombra!”.
Ritengo però che sia esagerato paragonare l’insofferenza espressa dagli antichi Liguri verso i Romani e del Senato della Repubblica verso il Re Sole e del popolo genovese nel 1746 verso gli austriaci e l’eroismo della Guardia Civica nella ribellione contro i Savoia e i sacrifici dei Combattenti della Resistenza oppure le vicende dei Personaggi citati del Risorgimento italiano alla figura leggendaria del re spartano, che per onorare il compito assunto di dare il tempo di organizzarsi a difesa alle altre Città-Stato elleniche, già spesso nemiche e comunque del tutto estranee alla sua Sparta, ha rallentato col sacrificio suo e dei suoi soldati alle Termopili l’avanzata dei Persiani.
Mi piace molto l’accostamento di Leonida e i suoi 300 con i genovesi di varie epoche, ma comunque eroi.