La Repubblica di Genova arma una flotta affidata al comando dell’ammiraglio Salvago Di Negro.
Questi, dopo dieci giorni di inseguimenti e schermaglie, s’impadronisce di un legno nemico e lo incendia.
Ai suoi marinai che chiedono ristoro, affamati e stremati per lo sforzo delle voghe, risponde che, sulle rimanenti navi ancora da conquistare, troveranno tutte le vettovaglie di cui necessitano.
In breve tempo anche le rimanenti imbarcazioni vengono catturate.
A bordo, oltre al cibo, con sorpresa, al seguito del contingente di occupazione, trovano le loro mogli e i loro figli.
Di Negro ordina ai suoi equipaggi che vengano rispettate le donne e che non venga torto nemmeno un capello agli infanti.
Venuto a sapere che un cavaliere catalano ha ucciso la sua bella moglie per paura che venisse dai genovesi oltraggiata, ne ordina la decapitazione immediata e lascia libere tutte le donne spagnole.
“I Genovesi sono i signori del mare… non barbari e bestie…”
Veramente un gran signore l’ammiraglio Di Negro.E’ a lui che è intitolata la villetta?
No, l’ammiraglio De Negro è vissuto nel ‘300 mentre la villetta è intitolata al marchese Gian Carlo Di Negro che visse nell’800.
Bellissima storia di gentiluomini come ormai è difficile trovare.
Sono pochi ormai gli uomini d’onore. ..però. .qualcuno c’è ancora. …genovesi. .e non. .