In realtà essi sono circa centocinquanta come codificato in cinque editti dal 1576 al 1664.
Fino a quel tempo infatti, non avendo Genova un palazzo pubblico ufficiale per accogliere le delegazioni foreste (il Palazzo Ducale ricoprirà in seguito anche questa funzione), gli ospiti di lustro erano quasi sempre a carico dei Doria e dei Fieschi.
Nel ‘500 fu così stabilito di censire gli edifici privati e di suddividerli in elenchi (“rollo” significa elenco) da tre categorie:
alla prima appartenevano edifici degni di papi e re, alla seconda di legati pontifici e principi, alla terza di cardinali, ambasciatori, artisti e grandi mercanti.
Ad ogni edificio corrispondeva un bussolotto (di pergamena cartacea) arrotolato ed inserito in una delle tre apposite urne (come il giuoco del Lotto) pronto per essere sorteggiato.
Non tutti i Nobili genovesi erano contenti di questa iniziativa che comportava onori e oneri a loro carico.
Molti però ne intravvedevano i vantaggi derivanti dalla possibilità di stringere rapporti di amicizia e commerciali con le più importanti casate europee.
Dal 2006 quarantadue Palazzi dei Rolli, grazie all’impegno profuso dal compianto Prof. Ennio Poleggi, sono stati riconosciuti Patrimonio UNESCO dell’Umanità.
In Copertina Palazzo Nicolosio Lomellini, noto anche come Podestà (dal nome di Andrea barone e sindaco di Genova a fine ‘800 che ne fu uno degli ultimi proprietari).
Edificato tra il 1559 e il 1565 da Giovanni Battista Castello detto il “Bergamasco” e Bernardino Cantone.
Sempre molto interessante l’inserto significativo ed arricchente.Grazie
Straordinariamente interessanti questi inserti sulla nostra città e bellissime le foto
Molto esaustivo questo breve escursus sui Rolli, che finalmente trovano nelle nostre menti la collocazione giusta .Anche l’antica suddivisione in tre categorie trova molto interesse perché tutti notano differenze fra essi per importanza e per la presenza di opere d’arte vero orgoglio della città. Il quesito risulta svelato.
Grazie Bruno!