Passando per la vecchia circonvallazione a mare, oggi Corso Aurelio Saffi, è impossibile non notarla.
Si tratta dell’ottocentesca villa Mylius costruita a quel tempo aggrappata alla scogliera sopra la cinquecentesca struttura del tratto di mura, dal nome dello scomparso vicino monastero ai piedi di Salita dei Sassi, di S. Margherita.
Fu eretta nella seconda metà del XIX sec. in stile neo gotico dall’architetto Rovelli. I suoi scenografici giardini degradavano sul mare dove oggi sorgono sopraelevata e cantieri navali.
Oltre al grande pregio degli arredi punto forte è la panoramica loggia belvedere che si affaccia sul porto Antico fino alla Lanterna.
Molto interessante la puntuale rappresentazione del pittore Alessandro Greppi che descrive il primitivo impianto: uno scorcio che raffigura la na villa situata su di un’altura con speroni di roccia alla base.
Il disegno inquadra in primo piano rocce e macchie di arbusti; sulla cima l’edificio si pone con affaccio verso sinistra, contrassegnato al piano terra da diverse finestre in stile bow-window e con archi a sesto acuto. Due corpi simmetrici ai lati della facciata presentano coperture a tetto spiovente. Nel prospetto laterale sono riconoscibili due aperture ad abbaino nel tetto.
La lussuosa dimora commissionata dal facoltoso imprenditore svizzero Federico Mylius è anche nota, dal nome dei successivi proprietari, come Villa Figari.
A dare idea dell’affabilità del padrone di casa e della bellezza della Domus assai pertinenti sono le impressioni di un noto poeta francese molto legato a Genova.
“Genova bellissima! ieri a bordo d’una nave un ballo e la presentazione al celebre signor Mylius, uno dei più grandi collezionisti del mondo. Nella sua villa, Cluny e una casa dei Goncourt e ai piedi di queste meraviglie tutto il mare e i fiori di questi posti…”
e ancora…
“Passo molte sere con un collezionista straordinario, l’inglese Mylius, intento a fumare in casa sua che è un Cluny affacciato sul mare e sul cielo. Quest’uomo possiede delle meraviglie che farebbero morire Goncourt di gelosia e delle quali gode, tutto il giorno, vivendo, dormendo in un dandismo abituale, in una suprema indifferenza”.
Cit. Paul Valéry (1871-1945) Poeta e scrittore francese.