Ho appena seguito la parte della puntata dedicata a Genova da parte di Alberto Angela. Pur comprendendo gli spazi e i tempi televisivi ridotti che imponevano scelte risicate, sono rimasto deluso.
A parte il discorso sui Celti e sull’origine del toponimo Ianua, ormai confutati da tempo e le imprecisioni sui Rolli e su Dragut, non mi è piaciuto l’aver tralasciato i caruggi, le chiese, i forti, le mura, insomma l’anima vera della città raccontando solo in modo riduttivo l’epopea del D’Oria.
Troppo spazio dedicato alla Lanterna raccontando il niente.
Genova 25 gennaio 2020
cerco di non lasciarmi influenzare dai commenti sfavorevoli già sentiti,a me la trasmissione tutto sommato è piaciuta.Certamente si poteva parlare più di certe cose e meno di altre,sono scelte.alcune condivisibili,altre meno.Comunque sia ce ne fossero di Augias e di trasmissioni simili,sono nata a Rapallo, ma non ho un carattere genovese, piuttosto emiliano,per cui non mi piace il mugugno e non finisco mai la torta di riso… Poi è vero ci sono i forti, altri poeti:Caproni ,Montale,Sanguineti ecc.,ma ho preferito sentir nominare Luana Pozzi(bocca di rosa?)che l’antipatico(e vi assicuro che lo era),anche se bravo Paolo Villaggio.