Ubi fenum ponderatur, ovvero dove veniva pesato il fieno.
Nasce così, in una contrada che, fin dal XII secolo ricca di scuderie, necessitava di continuo foraggio per gli animali, il toponimo di Vico del Fieno.
In epoca successiva il caruggio veniva popolarmente identificato come il caröggio di camalli.
Si tratta di un caruggio poco noto ma onusto di significative testimonianze del passato: portali, portalini, edicole votive, medaglioni e archetti sono presenti un po’ ovunque.
In particolare al civ. n. 9r, edificio del XVII appartenuto alla nobile famiglia De Fornari e demolito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nel 1751 venne istituita l’Accademia Ligustica di Belle Arti.
Del palazzo originario resta visibile, affacciata su vico della Neve, la loggia.
In primo piano nella foto al civ 18 si trova, nei suggestivi locali liberty di un ex bordello, il ristorante I Cuochi uno dei più rinomati del centro storico.
La Grande Bellezza…
In copertina: Vico del Fieno. Foto di Maria De Mattia.
Molto interessante, mi piacerebbe leggere di altri toponimi inconsueti e conoscere si più di questa città un pò nascosta
Ciao Mariagrazia, quel che cerchi è nella rubrica caruggi in cui racconto proprio l’origine dei loro toponimi.