“Se questi muri sapessero parlare, anche le strade potrebbero arrossire” cantavano De Andre’ e Baccini in “Genova Blues”.
In via di Santa Croce, l’omonima chiesa faceva parte di quella rete litoranea di ostelli ed hospitali destinati all’assistenza dei pellegrini diretti o di ritorno dalla Terra Santa.
In questo edificio oggi scomparso, luogo di culto della comunità lucchese, era custodito un simulacro del crocifisso, da non confondersi con il Cristo Moro, del celebre “Volto Santo” tanto venerato in patria dai toscani.
Il crocifisso del Cristo Moro così caro ai genovesi, oggi ricoverato in S. Maria di Castello, invece un tempo si trovava in una cappelletta sottostante il vicino monastero di San Silvestro.
Foto di Daniela Castagnino.
La Grande Bellezza…